BRINDISI- La Provincia esprime parere negativo al progetto di A2A per la centrale di Brindisi nord e i sindacati chiedono una convocazione urgente al prefetto. Si teme per il futuro occupazionale di 70 persone dirette, e 200 dell’indotto. Da oltre un anno la centrale è ferma.
FILCTEM CGIL – FLAEI CISL – UILTEC UIL chiedono una convocazione urgente di A2A, Edipower, Istituzioni locali e parti sociali, per valutare ogni possibile ipotesi alternativa per il mantenimento dei livelli occupazionali nel sito di Brindisi.
“La crisi degli impianti termoelettrici italiani dopo la grande espansione delle energie rinnovabili- si legge in una nota congiunta dei sindacati- la contrazione della domanda nel mercato elettrico e l’impossibilità a concretizzare nuovi investimenti, sta portando tutte le società elettriche a dare avvio a consistenti piani di riduzione del personale attraverso gli strumenti della mobilità, dei contratti di solidarietà e dei prepensionamenti. “
Per questo le organizzazioni sindacali hanno organizzato il 19 giugno scorso un presidio di lavoratori elettrici in piazza Montecitorio a Roma, per manifestare il malessere del settore. Tra le varie delegazioni, anche, una visibile rappresentanza di lavoratori della Centrale Edipower A2A di Brindisi.
Le segreterie nazionali hanno incontrato il Presidente della Commissione sviluppo del Senato a cui è stato chiesto di intervenire con urgenza con una “cabina di regia” per coordinare in tutte le varie vertenze aperte a livello territoriale per ogni singolo impianto.
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