BRINDISI- Dopo la prima seduta del consiglio comunale sull’Energia i lavoratori delle centrali termoelettriche di Brindisi annunciano la stato di mobilitazione. Le Organizzazioni Sindacali FILCTEM-CGIL, FLAEI-CISL, UILTEC-UIL, decidono di proclamare lo stato di mobilitazione dei lavoratori di tutte le aziende elettriche della provincia di Brindisi.“Il Consiglio ha ignorato l’impegno assunto di procedere con audizioni specifiche- scrivono i sindacati- e quindi anche le nostre organizzazioni, per permettere una appropriata valutazione delle importanti tematiche. I capigruppo hanno invece ascoltato solo alcune aziende elettriche sui piani Industriali e Autorizzazioni Integrate Ambientali. Si è scelto di evitare un vero confronto portando tutti in un’arena, per favorire lo scontro tra ambiente e lavoro – salute e occupazione. Nessuno degli altri intervenuti ha parlato di sviluppo, di difesa dell’occupazione e di possibili strategie per accrescerla, del rilancio del Centro Ricerca ENEL, di un possibile sviluppo di filiera corta per il riutilizzo di ceneri e gessi sul Territorio. Solo urla a gran voce per la chiusura di Edipower e la trasformazione del ciclo produttivo della Centrale di Cerano, ognuno per delegare ad altri la necessità di risolvere il problema occupazionale”.
I lavoratori contestato l’ipotesi di dismissione degli impianti avanzata durante il consiglio comunale. “In un clima da stadio- continuano i sindacati- i lavoratori hanno potuto solo esporre cartelli autoprodotti con alcune frasi che in parte hanno infastidito chi aveva il diritto di parola, che, anziché partecipare al dibattito, ha tentato, senza riuscirci, di dare giustificazioni e spiegazioni al pubblico che purtroppo non aveva diritto di replica”.
L’attenzione è ora sulla seduta del 31 gennaio, dove l’assise tornerà a riunirsi per assumere provvedimenti alla luce delle audizioni del precedente consiglio.
BrindisiOggi
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