Dopo 20 anni contrade senza acqua, fogna ed illuminazione

BRINDISI- (di Lucia Pezzuto da Il7 Magazine)  Senza acqua, fogna e neppure pubblica illuminazione, da quasi 20 anni cinquecento famiglie tra l’estrema periferia di Brindisi e quella di Tuturano vivono in condizioni di grande disagio. Si tratta di servizi essenziali ma che tra queste strade non sono mai arrivate sebbene facciano parte del medesimo contesto urbano. Contrada Giambattista, Muscia, Schiavone, Palmarini fino ad arrivare a Torre Rossa, da Sant’Elia a Tuturano, qui i residenti continuano ad arrangiarsi con i pozzi per recuperare l’acqua e le torce per potersi muovere lungo i sentieri che costeggiano le case. Per anni hanno chiesto a gran voce di poter vivere in maniera dignitosa ed hanno persino pagato per servizi che in realtà non sono mai entrati in funzione. Tante le promesse dei politici ed altrettante quelle delle amministrazioni locali che negli anni si sono alternate senza mai risolvere nulla. Ad oggi l’iter per la realizzazione dei servizi , allaccio acqua e fogna , riperimetrazione delle strade e finanche l’illuminazione pubblica è stato avviato ma  i tempi sono molto lunghi e gli intoppi non mancano. “Nelle contrade periferiche ci sono delle varianti con dei progetti già definiti che sono in fase di revisione- spiega Antimo Tateo , responsabile del Comitato dei residenti delle contrade-  il Comune di Brindisi ci ha riferito in un incontro avuto i primi di agosto che a settembre avrebbe cercato di concordare con l’Acquedotto Pugliese, Regione e presidente Matarelli, cosa possa rientrare con gli interventi finanziati dall’Autorità Idrica. In alcune strade mancano condotte di acqua e fogna per servire le zone. Sostanzialmente è l’Autorità idrica può mettere , in qualche modo, a finanziamento, le schede che il Comune dovrebbe aver già presentato e questi lavori dovrebbero essere in qualche modo decurtati dalle opere di urbanizzazione che il Comune deve fare. In questo modo ci sarebbero più risorse a disposizione. Questo è importante perché il Comune ha dei progetti che hanno dei costi e questi costi incidono sugli oneri di urbanizzazione che i cittadini devono pagare”.  Ed i cittadini questi oneri li hanno già cominciati a pagare da tempo. Seppur in diversi step hanno versato cifre esorbitanti per gli oneri di urbanizzazione e come se non bastasse in molti hanno cercato di provvedere soli e pagare di propria tasca alcuni servizi che potessero consentire di migliorare la qualità della loro vita. “Io ho pagato 26mila euro per avere la concessione edilizia, l’ho ritirata però la mia strada era stata già cablata, i servizi erano stati già da noi portati privatamente- dice Tateo- le famiglie si erano autotassate negli anni 2000 per ottenere  dalla Regione la rateizzazione dei tronconi principali, quei soldi che abbiamo pagato all’epoca sono stati scorporati dagli oneri che dovevamo pagare”. Ma non tutto è filato liscio , perché di fatto gli oneri sono stati conteggiati su vecchi progetti che ora il Comune dovrà rivedere. “Il Comune ha conteggiato gli oneri sulla base dei progetti redatti nel 2000 con importi datati ed un progetto anacronistico che prevede strade di 10 metri, una viabilità con situazioni particolari ad esempio via Benvenuto Cellini , che sarebbe dovuta essere raddoppiata, una cosa inutile- prosegue Tateo- Il Comune ora sta ritirando quei progetti per contenere gli importi e calcolare gli oneri effettivi. Ma questa cosa dipende anche dalla Autorità Idrica, perché realizzare condotte di acqua e fogna è molto oneroso. Se questo costo se lo accolla l’Autorità Idrica viene scorporato da quello che è il conteggio fatto dal Comune altrimenti bisognerà finanziare anche quelle opere cercando di tagliare sul resto, di fare progetti in economia”. Vivere in contrada Muscia , piuttosto che in contrada Schiavone non è per nulla semplice. Non avere un allaccio regolare per l’acqua e per la fogna implica disagi e costi che al momento stanno subendo i residenti. “In tanti hanno il pozzo sorgivo per l’acqua che l’impiantistica fossa Imhoff e pozzo nero per gli scarichi fognari- aggiunge Tateo- Periodicamente viene un autospurgo che in qualche modo porta via i reflui che ha un costo alto. Circa 150 euro al mese solo per l’autospurgo”. A tutto questo si aggiunge anche la mancanza di illuminazione pubblica, le strade sono completamente al buio ed uscire di sera , quando la luce naturale del sole non c’è più, diventa un’impresa. “L’illuminazione pubblica non c’è , siamo noi che accendiamo le luci dei nostri prospetti, verande, muri di cinta per illuminare un po’ le strade- dice sconfortato Tateo-  Nonostante ciò resta abbastanza buia la contrada. Soprattutto d’inverno, ad una certa ora , se ci spostiamo a piedi accendiamo le torce dei telefoni per evitare incidenti. Queste strade sono un po’ dissestate, ma sono ancora di proprietà privata, è un processo lungo”. I problemi in queste zone sono davvero tanti, ma quello che sorprende maggiormente è che si tratta di criticità ataviche, che il Comune, la Regione e persino l’Acquedotto conoscono molto bene. Nonostante questo hanno lasciato che il tempo trascorresse e che queste famiglie si arrangiassero a loro modo.

“Il Comune ha dei tempi larghi ma dipende anche dalla situazione, le strade sono private non sono state cedute. Ci sono una serie di problematiche che vanno affrontate prima, frazionamento dei lotti, la riperimetrazione delle abitazioni, perché in alcuni casi sappiamo già che devono essere allargate perché si tratta di arterie principali e quindi ai cittadini viene chiesto di arretrare le perimetrazioni- conclude Tateo, rappresentando i dubbi e i timori di tutte le famiglie residenti- Qualcuno l’ha già fatto, in altri casi non si può. Dopo sono anche subentrati gli allacci idrici e fognari . Non è semplice. Noi ci aspettavamo di essere contattati dall’amministrazione che ci aveva garantito che in qualche modo avremmo visto insieme i progetti ma questa cosa ancora non è avvenuta . I primi giorni di agosto abbiamo avuto un incontro con il sindaco, l’architetto Lacinio e la dirigente del settore Urbanistica, la dottoressa Carrozzo, eravamo rimasti d’accordo che ci avrebbero coinvolto nella visione dei progetti ed avremmo capito come si stava evolvendo la situazione  ma ancora non siamo stati convocati anche per capire a  che punto sia il colloquio con l’autorità Idrica perché ci hanno fatto capire che tutto dipende da loro”.

 

1 Commento

  1. Buongiorno, scusate, ma avete dimenticato di citare litorale nord, in primis c.da Betlemme, ove esiste centinaia di famiglie nelle stesse medesime condizioni.

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