Dopo 20 anni chiude il panificio: “Troppe tasse, lascio l’Italia e vado a New York”

MESAGNE – Sui volti, al di qua e al di là del banco di servizio, scendono alcune lacrime. Non potrebbe essere altrimenti, d’altronde, perché quello che si è instaurato tra i clienti del panificio Cesaria e Fabrizio, Paolo, Irene, Cosimina e Antonella è qualcosa di più di una semplice compravendita.

panificio cesaria 4Lo si capisce dalla mole di prenotazioni che hanno ricevuto per oggi (sabato 5 settembre), quasi a voler dire che anche in questa giornata triste, tutti i loro più affezionati amici non vogliono allontanarsi da questi 5 panificatori.

Una giornata triste, perché è l’ultima di lavoro di questo ormai storico panificio, sito in via Marconi, a due passi dalla stazione dei carabinieri. Il motivo della chiusura ha del paradossale. Sebbene lavori tantissimo, l’attività chiude perché vessata dal peso delle tasse, sempre più gravoso in questi ultimi anni. Un costante flusso di denaro in uscita che Fabrizio, sempre rispettoso della legge, oggi 43enne, non vuole più sopportare. Per stare al passo con i tempi, ha sempre sperimentato: Fabrizio & company hanno saputo rinnovarsi, diversificarsi nelle

Fabrizio Cesaria con la sua amica Francesca
Fabrizio Cesaria con la sua amica Francesca

proposte andando incontro alle necessità dei propri clienti, ma nonostante la mole di vendita, il peso delle imposte è stato troppo, tanto da portare a prendere questa scelta.

E così, il sogno di una vita, quello di viaggiare all’estero, diventa una concreta realtà, con una seria opportunità di costruirsi il futuro che ha sempre sognato: fare il panettiere, il suo mestiere, a New York. Un sogno che si avvererà tra pochi giorni: Fabrizio ha infatti ricevuto un’ottima proposta nella Grande Mela, che raggiungerà a breve per iniziare a lavorare a Manhattan.

paolo cesaria
Paolo Cesaria

Una scelta sofferta, quella di chiudere, presa non a cuor leggero ma con grande senso di responsabilità. Lo stesso che animò l’apertura del panificio nel gennaio del 1993. Dopo la chiusura negli anni ’80 con Luigi Pacciolla, il forno in via Marconi ha riaperto i battenti grazie all’intraprendenza di Fabrizio Cesaria, all’epoca 21enne, insieme alla sorella minore Irene.

sorelle cesaria
da Sinistra: Cosimina, Irene e Antonella Cesaria

Due giovanissimi che decidono di percorrere una strada difficile, sposata poi anche dagli altri tre fratelli: Cosimina, Antonella e Paolo. Un team affiatato, una vera e propria squadra che i mesagnesi hanno talmente tanto amato da non riuscire, oggi, a lasciarli chiudere. Tutti hanno voluto salutare tutti, persino il più schivo Paolo, impegnato ad informare tutti i prodotti preparati da Fabrizio, coadiuvato dalle sorelle, sorridenti biglietti da visita di un’intera famiglia.

I clienti, con gli occhi velati, hanno detto che oggi si chiude un’epoca e sicuramente è vero. Quasi 23 anni di buongiorno, battute e confidenze, perché chi prepara il cibo più buono da mettere sulle nostre tavole diventa un po’ parte della famiglia, conosce i nostri gusti e i nostri punti deboli.

Il forno, oggi, ha chiuso la propria saracinesca al pubblico. Il lavoro di panificatore è duro, difficile, non lascia spazio alla leggerezza dei giovani d’oggi che, a detta di molti, non sono intenzionati a sporcarsi le mani, alle levatacce, a rinunciare alle serate con gli amici per preparare pane per un’intera città.

Da domani, per i fratelli Cesaria cominceranno giorni particolari, in cui sentiranno la mancanza di quel continuo flusso di gente che affollava la saletta del panificio. Un po’ di riposo, certo, ma non è detto: la vita abitua alle continue sorprese. E chissà che non arrivi un giovane intraprendente, come lo fu Fabrizio nel 1993, che voglia riaprire i battenti di un luogo, ormai nel cuore di migliaia di mesagnesi, cresciuti a focaccia, sorrisi e amore.

Agnese Poci

6 Commenti

  1. Posso assicurarvi che per noi Mesagnesi è una sconfitta in più vedere un negozio chiudere i battenti ,la vostra professionalità è rara ma sopratutto quel “CIAO ” con dei sorrisi veri ci sembrava davvero casa nostra. .. il pane buonissimo, scusate dimenticavo una cosa .Grazie stato di m…. ecco a cosa ci stai portando

  2. Ciao sono Maria Rita e vivo a Como, però quando venivo a Mesagne mi piaceva comprare il pane da voi, quello nero ai cereali. Mi dispiace tanto non trovarvi più ma vi auguro tanta fortuna…quella che meritate. In bocca al lupo. Un abbraccio con tutto il cuore.

  3. Ho potuto apprezzare la bontà del vostro lavoro attraverso gli eccellenti prodotti che fornivate alla gente, senza dimenticare la gentilezza e la simpatia che traspariva in ognuno di voi. Vi saluto in bocca al lupo. Ciao Antonella!

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