MESAGNE- “Mamma ti prometto che ti farò giustizia” così Natalia Sardella, la figlia di Irene Margherito, deceduta in ospedale dopo essere stata colpita alla testa da un proiettile, scrive sui social. La tragedia si è consumata domenica scorsa quando la vittima è stata raggiunta dal cognato, fratello del suo defunto marito nei pressi un’azienda situata sulla complanare, direzione Brindisi. Forse un tentativo di chiarimento dopo anni di dissidi ma poi la discussione sarebbe sfociata in una violenta lite ed il cognato avrebbe estratto la pistola esplodendo diversi colpi di pistola uno dei quali ha ferito gravemente la donna. La 47enne era stata soccorsa dal compagno che in quel momento era con lei . All’arrivo in ospedale le sue condizioni erano state sin da subito giudicate disperate . Lunedì i medici dell’ospedale Perrino di Brindisi ne hanno dichiarato la morte encefalica, la famiglia ha deciso di donare gli organi. La donna aveva formalmente espresso in vita la volontà di donare i suoi organi, fa sapere la Asl, e i familiari hanno rispettato la sua decisione senza esitazione.
La fase di osservazione per l’accertamento della morte cerebrale è cominciata intorno alle 15 del 27 maggio e si è conclusa intorno alle 21. Le attività di prelievo sono cominciate nel primo pomeriggio di ieri (28 maggio), eseguite dall’équipe di Chirurgia generale e Cardiochirurgia del Policlinico di Bari che hanno lavorato insieme a quella di Urologia di Brindisi e al team di Anestesia e Rianimazione e del Blocco operatorio dell’ospedale. Le lunghe e complesse operazioni sono terminate nella serata con il coordinamento della dottoressa Ada Patrizio, responsabile aziendale delle attività di prelievo, insieme alla dottoressa Ontina Logreco e al dottor Massimo Calò, direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione.
Grazie alla volontà della donna e dei familiari verrà salvata la vita di più persone che erano in attesa di trapianto. Per questo il direttore generale, Maurizio De Nuccio, esprime riconoscenza e vicinanza alla famiglia a nome di tutta la Asl Brindisi: “Senza la generosità dei singoli l’intero e complesso sistema dei trapianti. Nel frattempo il cognato che ha impugnato l’arma e sparato è stato arrestato , del caso si occupa la Polizia di Mesagne.
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