Domani i funerali del piccolo Gabriele, fra 90 giorni l’esito dell’autopsia

BRINDISI – Si svolgeranno nella mattinata di domani, a Carovigno, i funerali del piccolo Gabriele, il bimbo morto pochi minuti dopo essere venuto alla luce nell’ospedale Perrino di Brindisi lo scorso 7 gennaio. Le esequie saranno celebrate dopo che, oggi, è stato eseguito sulla sua salma l’esame autoptico disposto dal pm che indaga sulla sua morte, Pierpaolo Montinaro. La decisione del magistrato di disporre l’autopsia ha portato a iscrivere nel registro degli indagato dieci persone, tra medici e infermieri, che hanno preso in carico la mamma di Gabriele la sera del 7 gennaio, un atto dovuto, propedeutico alla disposizione dell’autopsia.

I risultati degli esami effettuati sul corpo di Gabriele si conosceranno tra 90 giorni e nessuna indiscrezione è trapelata dal pool di medici legali nominati dal pm e dalla famiglia, i cui interessi sono curati dall’avvocato Giovanni Zaccaria.  Sembrerebbe comunque che il piccolo è morto per sofferenza fetale.

Il pm Montinaro ha chiamato ben 3 medici legali svolgere l’esame autoptico: Domenico Urso, Pantaleo Greco ed Ermenegildo Colosimo. Il consulente di parte nominato dai genitori di Gabriele, invece, è il dottor Vincenzo Valenzano.

La madre del piccolo, una 34enne di Carovigno, era giunta, accompagnata dal marito, al Perrino la sera del 7 gennaio scorso, intorno alle 21.30, accusando alcuni fastidi alla schiena. I sanitari che l’hanno ricoverata al nono piano della struttura, dopo aver studiato il tracciato, hanno deciso di anticipare di alcune ora il parto cesareo, che da tempo era fissato per l’8 gennaio. Dopo alcune ore, passata la mezzanotte, la tragica rivelazione: il bambino era morto soffocato, secondo i medici che hanno avuto l’onere della comunicazione, perché aveva ingerito troppo liquido amniotico.

Da quel momento è cominciata la battaglia della coppia per far luce sulla morte del loro secondogenito. I due, supportati dal loro avvocato di fiducia, vogliono capire se il malfunzionamento degli ascensori dell’ospedale, incluso quello avrebbe dovuto portare la 34enne in sala operatoria, possano essere collegati alla morte del piccolo, anche alla luce del fatto che la gravidanza è stata portata avanti dalla donna per tutti e 9 i mesi senza alcuna complicazione.

Maurizio Distante

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