Documenti falsi per truffare assicurazione, tre nei guai, denunciato anche impiegato

 OSTUNI- Avevano falsificato i documenti dell’auto per truffare l’assicurazione, tre persone nei guai.

Tutto è partito da un semplice controllo ad un posto di blocco da parte degli agenti del commissariato di Ostuni, guidato dal vice questore aggiunto, Gianni Albano.

Gli agenti fermata una utilitaria, a seguito dei controlli comminavano una sanzione nei confronti del conducente, soggetto già noto alle forze dell’ordine perché in quanto in possesso di patente di guida revocata dal 2003.

 Contestualmente l’autovettura veniva sottoposta a fermo amministrativo per 3 mesi ed la carta di circolazione sequestrata per ulteriori accertamenti volti a verificare una sua sospetta falsificazione.

In particolare gli agenti  si sono accorti che  la “linguetta” adesiva concernente il passaggio di proprietà, presentava strani segni di modifiche con successive alterazioni che gettavano sospetti sulla sua autenticità. Per questo motivo gli agenti hanno deciso di approfondire la vicenda.

Gli investigatori così hanno inserito il nominativo all’ interno delle Banche Dati informatiche del Pubblico Registro Automobilistico dove il proprietario dell’ utilitaria fermata risultava essere il figlio del noto pregiudicato sanzionato perché guidava con la patente revocata nel lontano 2003, a differenza di quello che risultava sul documento ritirato.

 Si appurava inoltre che padre e figlio, d ‘intesa con un altro individuo impiegato presso un’agenzia di pratiche automobilistiche di Carovigno, avevano fittiziamente eseguito il passaggio di proprietà dell’automobile alla nonna proprio al fine di beneficiare, pur non avendone i requisiti, di una classe assicurativa di merito secondo la Legge Bersani che permette ai nuovi contraenti di assicurazioni RCA di usufruire della stessa classe assicurativa dei parenti, con agevolazioni economiche particolarmente vantaggiose.

Pertanto per lo Stato il proprietario del mezzo era il figlio del soggetto sanzionato, dal momento che del passaggio di proprietà non vi era traccia né all’ ACI né alla Motorizzazione Civile;  invece, per l’ignara compagnia di assicurazione l’ intestatario del mezzo nonché del relativo contratto, era la nonna, con un “risparmio” frutto del raggiro, di oltre 1500 euro annui, rispetto all’ importo, di gran lunga superiore ai 2500 euro l’anno, che padre e figlio avrebbero dovuto pagare se fossero partiti, come dovevano, dalla 14 esima classe, non avendo minimamente i requisiti per l’ammissione ai benefici di Legge cui si è accennato.

Inoltre, si documentava che, a ulteriore conferma della falsità della “linguetta” adesiva relativa al passaggio di proprietà, sulla stessa era stato apposto un numero di serie assegnato ad un’agenzia dallo Sportello Telematico dell’Automobilista che, sentito il titolare, non era mai stato rilasciato dalla stessa, con l’inevitabile conseguenza che ad essere raggirata non era stata solo la Compagnia Assicurativa ma anche  l’Agenzia, il cui numero di riconoscimento come Agenzia operante nel circuito dello Sportello Telematico dell’’Automobilista, era stato inopportunamente utilizzato da padre e figlio che, senza titolo, lo avevano stampigliato sulla linguetta adesiva col fine di renderla più credibile agli occhi di terzi.

Entrambi gli enti, preso atto della macchinazione, hanno presentato denuncia presso gli uffici del commissariato ostunese.

All’esito delle verifiche, tutta la documentazione  è stata sottoposta a sequestro mentre i tre individui sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Brindisi per una serie di reati che vanno dalla truffa finalizzata all’ indebita percezione di pubbliche erogazioni alla falsità ideologica in atto pubblico oltre all’ utilizzo di atti falsi con l’aggravante, di averli esibiti a pubblici ufficiali nello svolgimento delle loro funzioni di Legge e, col chiaro fine, di trarli in inganno onde impedire il corretto svolgimento dei compiti d’istituto.

I 3, identificati in C.P., 49 anni, con numerosissimi precedenti penali anche per associazione per delinquere di stampo mafioso, C.C., 22 anni e Z.G., 44 anni, tutti residenti in Ostuni.

Gli accertamenti sono tutt’altro che ultimati da parte degli investigatori del commissariato ostunese al cui vaglio, vi è l analisi di altra documentazione fornita dagli indagati per ottenere finanziamenti pubblici.

I raggiri compiuti, protrattisi per diversi anni, hanno prodotto un consistente ammanco economico ai danni degli enti truffati con conseguenti lauti profitti per gli indagati.

BrindisiOggi

 

1 Commento

  1. Certe cose non si dovrebbero fare.ma un qualsiasi giovane che vuole assicurare la sua prima auto è giusto che paghi 2500.00euro

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