Diritto di parola/ “Il lavoro che si perde , fra vertenze, sofferenze, incongruenze…è colpa nostra”

INTERVENTO/Lo scenario che si presenta in città è decisamente drammatico.

Lo testimoniano i dati ufficiali : in provincia il tasso di disoccupazione supera il 28%,  a Brindisi città, la percentuale supera il 34% , che tradotta in numeri ,  significa oltre ventimila disoccupati.

Né si intravedono segnali che possano invertire questo trend negativo, in considerazione del fatto che si susseguono, periodicamente ,  diverse vertenze occupazionali, licenziamenti, crisi aziendali, chiusure di imprese, ricorso diffuso agli ammortizzatori sociali.

E’ storia vecchia, direbbe qualcuno.

Si, ma, la situazione peggiora sempre di più, ed i problemi si incancreniscono senza trovare sbocchi positivi.

E’ paradossale, sconcertante, al riguardo, ricordare la vicenda di un gruppo di ex lavoratori della DowChemicall e della EVC, che attendono, dopo oltre dieci anni, di essere ancora ricollocati !

Una storia fatta di sofferenze inaudite, di palesi, evidenti, sconcertanti ingiustizie e discriminazioni.

Come se non bastasse, alcuni fra questi , ricollocati di recente, rischiano nuovamente di perdere il posto di lavoro.

Una condizione di sofferenza, di incertezza e frustrazione che accomuna, in questo periodo, le maestranze del Mercatone Uno, di Edipower, di Termomeccanica, della Dema, della Santa Teresa, i lavoratori addetti al portierato ed alle pulizie della Cittadella delle Ricerche…… e, purtroppo, senza far torto ad altri, l’elenco continua.

La stessa vertenza Eni Versalis desta notevole apprensione, nonostante le recenti rassicurazioni da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, che, comunque, non hanno fugato tutti i dubbi e le preoccupazioni per il futuro del nostro Petrolchimico.

Una città prigioniera della disperazione di tanta gente, di una crisi che annienta e corrode tutto : la ragione, le risorse economiche, lo stato di salute.

Un’autentica “ macelleria sociale”.

Lavoratori spesso traditi, illusi, sulla cui carne viva a volte si bleffa, si gioca, si prospettano palliativi di illusione, si dividono per renderli più deboli e vulnerabili.

E’ un vuoto sociale, di tutele, di rappresentanze, nonostante l’encomiabile, autentico ed appassionato impegno di qualche dirigente sindacale, che non deflette dal ruolo che gli appartiene e gli compete; figura .. ormai, in via di estinzione.

E poi, fatte salve le dovute e solite eccezioni , il consueto disinteresse della gran parte dei nostri politici e rappresentanti Istituzionali.

Da parte del Comune, encomiabile l’interessamento per il futuro della chimica a Brindisi, sacrosanto e doveroso.

I nostri Amministratori, i nostri consiglieri comunali, invece,sulle altre vertenze, non pervenuti.

Non vorremmo che altre imprese e realtà industriali, con i rispettivi lavoratori, fossero considerate figlie di un Dio minore.

La scarsa avvedutezza della politica, a volte silente e complice, altre volte indifferente.

Eppure negli altri territori, i temi del lavoro, del ricollocamento delle maestranze, la gestione delle crisi aziendali, le iniziative ed i dibattiti sullo sviluppo del comparto industriale, del tessuto produttivo,  sono al centro del dibattito e dell’impegno politico.

Vorremmo capire che città vogliamo consegnare ai nostri figli.

Fra poco non avremo neanche gli occhi per piangere.

Parafrasando una nota frase di Martin Luter King, potremmo affermare che : Non ci inorridiscono le azioni meschine dei colpevoli di tutto ciò, ma il Silenzio di chi non dovrebbe permetterlo!

Non è catastrofismo, purtroppo, è la pura verità.

Ci stanno togliendo tutto, senza colpo ferire.

E le colpe, per una volta , ammettiamolo, sono di tutti noi.

Francesco Buongiorno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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