Distribuiva sacchetti per la spesa non biodegradabili, sequestro e multa in un supermercato

BRINDISI- Utilizzava sacchetti per la spesa in plastica, sequestro e multa in un supermercato di Latiano.

I carabinieri forestali hanno sequestrato circa 55 kg di sacchetti monouso in  un supermarket di Latiano perché fuori legge.  Al titolare dell’ esercizio è stato elevato verbale amministrativo dai Carabinieri Forestale della Stazione di Ceglie Messapica, mentre per l’ irrogazione della prevista sanzione ora spetterà alla  competente la Camera di Commercio di Brindisi

Come previsto da una legge di ormai 11 anni fa (n. 296 del 2006), ed in applicazione di Direttive comunitarie per la riduzione di materie non riciclabile, gli “shoppers”, i comuni sacchetti per la spesa utilizzati negli esercizi di generi alimentari, possono essere monouso ovvero riutilizzabili.

I sacchetti monouso devono perciò essere biodegradabili e compostabili, in conformità alle norme UNI EN 13432:2002, e quindi recare necessariamente stampigliati i loghi degli organismi certificatori riconosciuti in Italia o nel Paese di produzioni, oltre a dicitura standard. Il fine è quello di agevolare lo smaltimento dei materiali già dalle fasi di raccolta differenziata, favorendo il compostaggio insieme ai rifiuti organici contenuti e riducendo così drasticamente l’ immissione in commercio di materiali di difficile o lunga degradabilità.

I sacchetti riutilizzabili, invece, devono avere realizzati in polimeri diversi da quelli dei monouso, con almeno il 30% di plastica riciclata, con spessore determinato per legge a seconda dell’ uso alimentare o meno, e recare parimenti una dicitura standard che riporti queste caratteristiche.

Al bando dunque le tradizionali buste di plastica (polietilene), dopo che la Legge 28 del 2012 ha fissato una sanzione pecuniaria, per chi le commercializza (anche fornendole gratuitamente ai clienti) da 2.500 a 25.000 euro, aumentata del quadruplo in caso di grossi quantitativi.

Le caratteristiche fisico-chimiche, sopra accennate, sono state fissate da un decreto interministeriale del 2013, e dal 21 agosto 2014 è stato dato il via libera all’ applicazione delle multe.

L’ azione di controllo, in applicazione delle norme comunitarie e nazionali, ha dunque il compito di eliminare dagli ambienti esterni quelle tipologie di rifiuti che, non potendo essere smaltiti, vanno ad inquinare il territorio e, come purtroppo spesso si assiste nel Brindisino, vengono abbandonati lungo le strade e dati alle fiamme, originando emissione di diossine e altri gas tossici.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*