Dissidi familiari alla base dell’incendio in via Bologna, denunciato un 37enne

MESAGNE – Le indagini sulle responsabilità dell’incendio delle due auto di via Bologna a Mesagne, avvenuto questa notte (25 gennaio) hanno già portato i loro frutti. Gli agenti del commissariato di Polizia di Mesagne avrebbero già individuato la mano che avrebbe appiccato il fuoco su una Fiat Grande Punto blu, che propagandosi avrebbe coinvolto interamente una Citroen Saxo e un’altra vettura.

E’ stato infatti denunciato a piede libero un 37enne già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, fratello del cognato del proprietario della Fiat Grande Punto, un operaio 29enne. L’uomo è stato fermato nella tarda mattinata di oggi e interrogato dagli ispettori di polizia del locale commissariato, al comando del vicequestore Rosalba Cotardo. L’accusa è di incendio doloso. Le indagini proseguono per accertare la presenza o meno di altri responsabili.

Secondo quanto riferito dalle forze di polizia, l’operaio mesagnese, la sera del 24 gennaio, aveva avuto un litigio con il cognato con il quale vi erano stati già altri dissapori e con il fratello di quest’ultimo, il quale, prima della mezzanotte, a bordo dell’auto di proprietà del fratello, sarebbe giunto nei pressi dell’abitazione della vittima: alla sua vettura avrebbe appiccato il fuoco, incurante che a riprenderlo c’era un sistema di videosorveglianza privata, che avrebbero aiutato a chiarire le responsabilità del 37enne.

Indagini, comunque, non facili per via della riluttanza a parlare dei propri problemi familiari da parte della vittima: più volte interpellato, l’operaio avrebbe negato di avere problemi con chicchessia di qualsiasi natura e non riusciva a spiegarsi da dove provenisse questo atto intimidatorio e perché. Solo la lunga e paziente attività di riscontri, di ascolto e ricerca delle prove ha portato alla denuncia del 37enne.

Lasciando la propria auto in una strada parallela a via Bologna, esattamente in via Napoli, il presunto responsabile si sarebbe poi recato all’altezza del civico 35 a piedi. Pochi passi nel buio. L’uomo avrebbe appiccato il fuoco alla Fiat Grande Punto blu del congiunto, un operaio 31enne, scappando poco dopo dal luogo dell’incendio. Il rogo si sarebbe sviluppato nel vano anteriore della vettura, per poi intaccare quella parcheggiata vicina, una Citroen Saxo. L’auto si sarebbe messa in moto una volta incendiatosi il vano posteriore, così da mettersi in moto e cominciare a bruciare, spostandosi. Le fiamme avrebbero lambito una terza automobile, danneggiata solo in parte.

Molta la paura nel vicinato, che ha subito chiamato il 115. Sul posto, sono giunte 2 autobotti del Comando dei Vigili del Fuoco di Brindisi, oltre che carabinieri e polizia di Mesagne. Dinanzi agli occhi increduli dei vicini, le auto sono state spente dai gettiti delle idropompe dei vigili del fuoco. Un’autoambulanza del 118 ha soccorso, in via precauzionale, una donna per le esalazioni del fumo della combustione, che si era fatto spazio nella sua abitazione, distruggendo una persiana, parte del portoncino d’ingresso e annerendo la facciata.

Intanto, un primo ringraziamento arriva dall’amministrazione comunale, che esprime “gratitudine alla dottoressa Cotardo e agli uomini del commissariato di Mesagne per la tempestività” con cui hanno operato nella ricerca dei presunti responsabili dell’incendio. “Siamo certi – scrivono in una breve nota – che la sicurezza e la legalità nella nostra città debbano molto alla prontezza con cui vili gesti come questi vengono perseguiti in tutti gli episodi passati e recenti”.

BrindisiOggi

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