Dissesto idrogeologico a Mesagne dopo un anno nulla è cambiato: “Viviamo ancora in case in affitto”

MESAGNE- Un anno è passato da quando la zona nord est del centro storico di Mesagne ha ceduto di alcuni centimetri. Tutti gli abitanti della zona, che sentirono il terreno muoversi sotto i piedi, scesero in strada, a chiedersi cosa fosse successo, a vedere lì, evidenti sulle pareti esterne delle proprie abitazioni, crepe che dal pavimento salivano sino al soffitto. Lungo via Eugenio Santacesaria, via Tosches, piazza dei Tarallo e via dei Destro furono in molti a riscontrare danni. Tra quelli maggiormente colpiti, vi furono Antonio Dellomonaco e Simona Passero che, di ritorno da alcuni giorni di ferie, si accorsero che sia la loro casa sia il ristorante erano stati gravemente danneggiati.

Passato un anno, ma poco è cambiato, per i coniugi Dellomonaco, che a rileggere i titoli dei giornali dell’epoca non possono non avvertire un nodo in gola. “Presto tutti a casa”, quello più ripetitivo.

Per loro, quello di rimettere piede in casa sembra un miraggio. Dopo aver alloggiato per alcuni mesi in un B&B, oggi vivono in un appartamento in affitto a spese del Comune, che però ha già dichiarato di volere indietro le somme spese sinora. Una casa con scadenza: un documento attesta che potranno continuare a vivere nell’alloggio temporaneo sino a fine aprile. Poi, sarà la nuova amministrazione a decidere sul da farsi. “A chi sarà, poi ci penserà”, questa la frase che si son sentiti dire.

Antonio Dellomonaco“Ad oggi, abbiamo dovuto affrontare spese esorbitanti per rimettere in piedi la nostra attività, anche se ancora non è al 100%. Tutto questo senza considerare gli esposti che abbiamo avanzato: due cause diverse per la casa e per il ristorante per le quali ancora non c’è stata la prima udienza.- dichiara Antonio Dellomonaco – Quel che è peggio è che questa vicenda è caduta nel dimenticatoio. Tutti se ne sono lavati le mani. Il sindaco Scoditti aveva annunciato una lettera per informare Vendola, ma quando ci ha ricevuti a colloquio, il Governatore ci ha detto di non essere stato messo a conoscenza dell’evento, pur essendo l’Amministratore unico di AqP.”

Le valutazioni effettuate da un team del CNR dimostrarono che a determinare il cedimento del centro storico era stata la rottura di una condotta sotterranea. AqP, dopo numerosi tentativi, ha dichiarato che a creare quella situazione era stato un innalzamento della falda, con conseguente rottura della condotta.

Ingente il danno economico, ma per Dellomonaco c’è anche un altro aspetto che non va sottovalutato: ”L’Amministrazione e il Comune hanno il dovere di monitorare il centro storico. Da anni dicevo che era da folli far transitare le auto su quella strada. Sono tornato a Mesagne da tredici anni e ho prodotto verbali e denunce perché si evitasse il transito su via Santacesaria. Ho investito tutti i miei risparmi su quell’immobile. Ho scelto di vivere e lavorare nel centro storico, con mille sacrifici, ma non si può non tener conto della negligenza delle autorità locali.”

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