BRINDISI- Dopo l’annuncio del sindaco Consales di un’inchiesta interna per verificare le responsabilità dei disservizi nel dormitorio che ospita gli extracomunitari in via Provinciale per San Vito la cooperativa sociale che gestisce la struttura “La città dei servizi” si difende e porta all’attenzione del primo cittadino alcune questioni rimaste in sospeso.
Consales ha ipotizzato anche la chiusura del dormitorio dopo la protesta di tre giorni fa a causa della mancanza dell’energia elettrica.
“ Siamo profondamente dispiaciuti dalla lettura dei commenti riportati dalla stampa in queste ore- scrivono i volontari della cooperativa- Non possiamo non intervenire, a risposta delle dichiarazioni del sindaco Consales, il quale fa bene ad aprire un’inchiesta interna per capire per quale motivo il dormitorio è rimasto per ben 3 giorni senza corrente. Quello che non ci convince e che non possiamo sottacere è la sua voglia di verificare se anche da parte nostra vi sono state carenze. La nostra non è un’associazione, caro sindaco, ma una Cooperativa Sociale che ha, tra gli altri suoi scopi sociali, l’offerta di servizi di accoglienza agli immigrati”.
I volontari rispondono anche a Brindisi Bene Comune che in una nota aveva sottolineato “come l’amministrazione ha scelto di scaricare la gestione del dormitorio su un’unica organizzazione di volontariato, con un rimborso di 3 euro all’ora per volontario: i risultati sono questi”.
La cooperativa precisa che il protocollo d’intesa firmato con il Comune non prevede altro che la presenza di due volontari per 365 giorni all’anno, dalle ore 19,00 alle ore 9,00, per verificare l’apertura e la chiusura del centro, e impedire che persone non rientranti nell’elenco fornitoci possano accedervi.
“Nonostante i nostri compiti siano limitati – spiegano ancora dalla Città dei servzi- i nostri volontari, a loro spese e con loro mezzi, accompagnano immigrati bisognosi di cure presso l’ospedale Perrino; forniscono agli stessi dichiarazione da presentare in questura, propedeutica ai rinnovi dei permessi di soggiorno, o li accompagnano in loco; sono presenti presso il dormitorio negli orari in cui si effettuano riparazioni guasti o turni di pulizie; forniscono informazioni su come muoversi in Città; hanno ripetutamente chiesto al Comune materiali di consumo per responsabilizzare gli ospiti organizzando turni di pulizia in autogestione, si relazionano con la ditta Monteco per gli interventi di derattizzazione e disinfestazione”.
Nello stesso tempo fanno notare di aver inviato delle lettere al Comune nei mesi scorsi, subito dopo l’incarico per segnalare alcune criticità. “ Esiste un carteggio epistolare- continuano i volontari- che possiamo mostrare in qualsiasi momento, dove abbiamo fatto notare una serie di criticità, dalla inadeguatezza dell’impianto elettrico alla poca cura prestata nell’esecuzione di alcuni lavori nella fase di ri ammodernamento ( se l’acqua delle docce passa attraverso i muri e inonda la zona letti, la colpa non è degli immigrati, che non hanno vandalizzato niente, ma di chi non ha reso quei muri impermeabili), ma soprattutto abbiamo ripetutamente segnalato la difficoltà che due persone, non aventi titoli di polizia ne divisa, possano affrontare una massa di persone, tra essa solidale, che ha fatto si che, ogni volta che è stato chiesto ad un immigrato di uscire in quanto non rientrante nell’elenco, ha visto i nostri volontari aggrediti verbalmente da un’orda di persone urlanti in lingue e dialetti incomprensibili, agitando minacciosamente le mani verso gli stessi. A nulla sono servite le telefonate, perlopiù notturne, alle forze dell’ordine, che per la maggior parte dei casi telefonicamente, ma anche de visu intervenendo sul posto, ogni volta hanno dovuto constatare la impossibilità di sgombrare i non aventi diritto, e allargando le braccia ci hanno risposto:” se non danno fastidio noi non possiamo fare niente”, oppure: ” se dormono e non danno fastidio, lasciateli dormire”. E’ anche vero, e lo abbiamo segnalato, che alcuni degli 80 sono andati via da tempo, quindi si potrebbe aggiornare l’elenco, ma non essendo nostra facoltà farlo, e non avendo ottenuto risposta, abbiamo desistito”.
La cooperativa chiede di incontrare il sindaco e i capigruppo consiliari propensi ad offrire altri servizi “Ribadiamo che possiamo offrire servizi di mediazione interculturale, servizi di pulizia, preparazione e fornitura di cibi- dicono- purchè ci sia chiesto e che si riveda il protocollo d’intesa, ma al momento due sono le priorità: il potenziamento della fornitura dell’energia elettrica, perché è chiaro a tutti che, concentrandosi in un arco di poche ore l’uso dell’illuminazione, quello degli scaldaacqua elettrici, quello delle pompe di calore, ecc. la potenza erogata risulta insufficiente; e una maggiore frequenza ed accuratezza nel servizio di pulizia, interna ed esterna, in presenza di un così rilevante numero di ospiti.”
BrindisiOggi
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