Montagna di eternit tra le masserie di Fasano

FASANO – Lastre di eternit abbandonato tra le masserie di Fasano e le strutture turistico-ricettive sulla strada comunale Gravinella. Una zona agricola ma molto frequentata dove “albergava”  una vera e propria discarica a cielo aperto di onduline di eternit, sbrecciate e sulle quali la vegetazione aveva addirittura iniziato a germogliare. Materiale altamente tossico tra i muschi e licheni dove i turistie i locali iniziano a fare le proprie scampagnate di primavera. E’ già stata avviata ieri l’operazione di recupero e smaltimento affidata a una ditta specializzata.

La scoperta dell’ingente quantitativo è stata effettuata dal nucleo ecologico di Polizia municipale in ambito di nuovi controlli ambientali disposti dopo che solo lo scorso 11 marzo si era tenuto un incontro a Palazzo di Città a Fasano per concertare interventi sinergici di sviluppo del territorio con commercianti, artigiani e operatori turistici operando nella direzione dei controlli ambientali, per ripulire strade e campagne.

Ma prima che per problemi estetici e di immagine il problema era stato sottolineato e richiesto un urgente intervento per il rischio concreto per la salute umana, come nel caso dell’abbandono di materiali di eternit. Un’operazione necessaria ma che ricade sicuramente sulle già asfittiche casse comunali.

“E’ il secondo intervento, nel giro di un solo mese, – ha detto il comandante Giuseppe Carparelli, che ha disposto l’operazione in collaborazione col nucleo ecologico interno al Corpo dei vigili e dell’assistente capo Margherita Legrottaglie con il maresciallo maggiore Giuseppina Sarcinella -, soltanto a marzo scorso abbiamo fatto intervenire la ditta specializzata anche per recuperare una carcassa di animale lungo la strada comunale di Salamina, sempre in agro di Fasano. Avevo riconfermato – ha sottolineato Carparelli – l’impegno del nostro nucleo ecologico di Polizia municipale nell’operazione di controlli a tutto campo per la repressione del triste fenomeno dei rifiuti abbandonati sulle nostre strade pubbliche. Va ricordato – ha concluso Carparelli – che la rimozione e la bonifica di strade e spazi pubblici divenuti discariche a cielo aperto comporta costi onerosi da parte del Comune, che ricadono sulle tasche dei cittadini “.

Car. Ve.

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