Disagi per i pendolari costretti a fare due abbonamenti, Adoc: “Intervenga la Regione”

BRINDISI- Disagi per  pendolari salentini che utilizzano il treno per lavoro o studio. Dal primo giugno 2016, infatti, i  migliaia di cittadini pugliesi che utilizzano quotidianamente il treno non usufruiscono più dell’opzione degli abbonamenti “con estensione regionale”, grazie ai quali, versando un supplemento aggiuntivo,  avevano la possibilità di utilizzare, in base a orari e necessità per andata e, o,  ritorno, sia un treno regionale che di categoria superiore (Intercity), con un ventaglio di possibilità maggiore per corse e orari. A dare l’allarme è l’Adoc provinciale di Brindisi.

“Attualmente- spiega Giuseppe Zippo, presidente provinciale Adoc- i viaggiatori pugliesi sono costretti a fare due abbonamenti, entrambi bidirezionali, quello per il trasporto regionale e quello per i treni a lunga percorrenza, raddoppiando i costi per il trasporto fino a superare, in alcuni casi, le due mensilità di stipendio in un anno.Si tratta di un problema che si aggiunge a quelli di una mobilità su rotaia largamente insufficiente e legata ad  orari e coincidenze a dir poco scomode, esponendo le famiglie a costi assurdi ed insostenibili in tempi in cui esse sono già in affanno per la pesante crisi economica in atto.”

L’ADOC chiede che la Regione Puglia intervenga urgentemente per il ripristino della cessata Convenzione con Trenitalia ovvero per l’introduzione di formule che consentano agli utenti un apprezzabile contenimento dei costi, come per esempio l’abbonamento unidirezionale regionale/nazionale oppure il potenziamento delle tratte assegnate ai treni regionali (specialmente per fasce orarie critiche quale quella che va dalle 7.45 alle 8.30, particolarmente sguarnita nella tratta Bari-Lecce, percorsa in tale arco temporale da due I.C. che si susseguono a distanza di pochi minuti).

A tal fine, l’associazione si riserva di promuovere forme e strumenti di partecipazione popolare finalizzate a fare emergere le reali proporzioni delle difficoltà che investono i pendolari delle tratte salentine ed a dare evidenza alle Istituzioni della indifferibilità di iniziative a salvaguardia degli interessi e delle aspettative di una categoria di consumatori particolarmente sensibile e vulnerabile, quale quella dei pendolari.

BrindisiOggi

 

1 Commento

  1. Questo era, ed è, l’argomento su cui bisognava attaccare ( in senso non bellico) Trenitalia, e non le megacazzate di frecciarossa si – frecciarossa no. Trenitalia opera in regime di monopolio sul trasporto regionale, sia in Puglia che a livello nazionale.E quando dico “monopolio” mi riferisco al quella condizione a metà strada tra la mafia e l’economia marxista-leninista ( due cose che vanno a braccetto) che tanto male fa, ed ha fatto, alla nostra nazione. Il settore dei trasporti pubblici è ben in pugno alle società dello stato ( cioè della repubblica delle banane ) ed alle varie partecipate locali ( come l’ATAC, tanto per fare un fulgido esempio….), nel quale si è oramai incancrenito un sistema terribile di mafie ed interessi che ha come sola conseguenza grandi ruberie e servizi al cittadino da fare schifo. Fintanto che il servizio pendolari rimarrà SOLO con Trenitalia ( che drena finanziamenti alla regione) e non vi sarà un’ alternativa di privati in un regime di SANA e SALVIFICA concorrenza , ci dovremo aspettare sempre peggio, sempre più esborsi, sempre servizi miserrimi. Vi è piaciuto ( a tanti) , e vi piace, il cosiddetto “stato sociale” con lo stato dappertutto, con lo stato “imprenditore”? Bene, tenetevelo. Al massimo mugugnate, e pagate.

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