Disagi al centro prelievi, “Gente in fila dalle 6 e locali inadeguati”

MESAGNE – Centro prelievi dell’ospedale preso d’assalto sin dalle 6 del mattino: urla, spintoni e non mancano i disagi legati ai locali.

Ogni mattina è uguale all’altra, nel centro prelievi dell’ospedale “San Camillo de’ Lellis” a Mesagne. Già alle 6, la gente inizia a prendere il posto dinanzi alla porta dell’accettazione dedicata al laboratorio analisi.

caos al centro prelievi mesagneAll’arrivo dei medici e degli infermieri che qui lavorano, alle 7.45 circa, si scatena puntualmente l’inferno: appena viene esposto l’erogatore di biglietti, la gente si strattona per prendere il ticket, sotto gli occhi dei medici che ormai assistono a questa scena quotidianamente. “Sono arrivata presto stamattina, devo portare la bimba a scuola – ci dice una mamma – c’è mancato poco che la schiacciassero”.

“Abbiamo una sala d’attesa con un tabellone elettronico su cui vengono segnalati i numeri dei ticket per l’accettazione e per i prelievi, ma ogni volta è un caos – ripete il personale medico – I biglietti devono essere staccati e presi solo dopo aver provveduto a registrare la prestazione, e chi si accaparra i porta chiusa al centro prelievinumeretti spesso non si registra al CUP: ormai lì non passa più nessuno, tanto che alle 6 vengono e fanno la fila direttamente qui”.

Una situazione che ha reso necessario aprire una delle stanze del corridoio in cui è allocato il centro prelievi per sistemarvi una sorta di succursale del centro prenotazioni per il pagamento del ticket. Uno spazio comunque insufficiente per gestire il traffico di pazienti. Il risultato è un rallentamento delle prestazioni, con gente che litiga di continuo nei corridoi e che non disdegna di prendersela con i medici. Perché, seppur ci sia una sala d’attesa con 30 posti a sedere, la gente la snobba, presidiando il corridoio e provando a saltare la fila di chi ha regolarmente effettuato tutti i passaggi come da prassi. Un clima di lavoro snervante, a cui si aggiungono anche alcuni disagi legati ai locali.

“Qualcuno si è divertito a chiudere a doppia mandata la porta del bagno in questo corridoio e a far sparire la chiave – dichiara il personale – tanto che siamo costretti a far vagare per l’ospedale chi deve consegnare le provette con le urine o anche solo andare alla toilette per un’urgenza. E poi – concludono – abbiamo la seconda porta di ingresso chiusa con un lucchetto: di là ci sono altri locali, molto più adeguati di questi che sono concentrati in un unico corridoio, in cui si potrebbero allargare i nostri spazi e rendere più funzionale il servizio a chi viene qui per i prelievi”.

BrindisiOggi

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