Diritto di parola: “Centro cittadino… che tristezza”

INTERVENTO/Non si può continuare a far finta di niente, a negare l’evidenza.

Assistiamo da tempo, impotenti, ad una inesorabile desertificazione del centro cittadino, con diverse attività commerciali costrette alla chiusura, serrande abbassate, saracinesche chiuse, annunci di liquidazione totale.

Basta fare un giro per le strade del centro e toccare con mano la situazione, avvilente, mortificante.

Ne, ci può consolare il fatto,  che il fenomeno sia  comune a molte altre realtà.

Per tanto tempo non sono state ascoltate le grida disperate di tanti imprenditori e piccoli commercianti che reclamavano maggiore attenzione.

Certo, diversi comparti e segmenti economici sono in difficoltà : il commercio essendo la parte finale di un sistema produttivo, è quello più colpito dalla crisi, causa anche il conseguente calo del potere d’acquisto delle famiglie.

Ma , a Brindisi, sono tanti i fattori che hanno determinato questo malessere diffuso :  dalla carenza endemica dei parcheggi, alla nascita di due centri commerciali che hanno  cannibalizzato i piccoli esercenti, all’incapacità di molti di innovare e dare nuovo appeal alla rete commerciale, fungendo da nuovi attrattori.

Continuare a piangersi addosso, senza reagire , non giova a nessuno.

Occorrerebbe istituire un tavolo permanente, con l’obiettivo di monitorare la crisi e proporre soluzioni concrete, facendo partecipare oltre al Comune, la Camera di Commercio, le Associazioni di categoria e dei Consumatori.

Non si potrebbe realizzare anche a Brindisi un vero e proprio “ Centro Commerciale Naturale “ , cioè all’aperto, un luogo che diventi primario per l’aggregazione dei cittadini, accogliente, fruibile, vivibile ed accessibile?

Qualificare e valorizzare il commercio nel cuore della città, presentandone un’immagine diversa , più godibile ed accattivante, grazie ad interventi mirati di arredo urbano, a cominciare dalla pubblica illuminazione, dalla messa a dimora di panchine , fioriere, pensiline, cestini portarifiuti, fontanine.

Interventi ed opere ,  inserite in un apposito Regolamento Comunale, coinvolgendo anche i privati e le aziende che potrebbero adottare gli spazi pubblici.

Un adeguato e funzionante sistema di videosorveglianza,  potrebbe scongiurare il ripetersi di fenomeni di criminalità diffusa in danno degli operatori commerciali ,  oltre ad una auspicabile maggiore presenza delle forze dell’ordine.

Perché non immaginare, fra l’altro, vie commerciali a tema, da quelle dell’artigianato, a quelle dell’arte, della ristorazione, dell’abbigliamento, dell’intrattenimento.

Inoltre si potrebbero valutare delle possibili agevolazioni per incentivare nuovi insediamenti, oltre che incentivi per i proprietari dei locali disposti ad affittarli a canoni concordati e, quindi, più convenienti.

Sarebbe opportuno siglare un vero e proprio “ Patto per il centro cittadino” , che coinvolga non solo coloro che vi operano e vi abitano, ma anche le tante associazioni che potrebbero mettere a disposizione il proprio disinteressato contributo, per rivitalizzare angoli e spazi urbani.

Al riguardo, vorremmo sapere che fine farà l’ex cinema Di Giulio, acquisito da circa 15  anni nel patrimonio immobiliare  comunale, chiuso ed abbandonato da tempo.

Locali che al proprio interno, opportunamente ristrutturati e ridisegnati, potrebbero destinare spazi adeguati agli artisti ed artigiani locali, per iniziative culturali d’ogni genere.

 Oltre, naturalmente, ad incentivare da parte del Comune, ogni possibile manifestazione che richiami e porti la gente al centro città, in maniera tale da attirare gente da fuori, dai comuni della provincia e, da altre località vicine.

Sempre a proposito di spazi da riutilizzare, auspichiamo che l’ex Caserma Ederle, passata nella disponibilità del Comune insieme ad altri beni ex demaniali, possa ospitare. magari con il concorso di privati, un grande parcheggio nel cuore della città, per soddisfare, finalmente ,  una richiesta sempre più impellente di posti auto.

Brindisi, fra l’altro, ha la fortuna di offrire un centro storico, nel quale insistono pregevoli e significative testimonianze storico , artistiche e culturali .

Un passato ricco di storia, che potrebbe far convergere in città tanti turisti e visitatori.

Serve un’autentica ed efficace strategia anticrisi, che dia finalmente risposte adeguate ad un comparto in grande difficoltà.

Speriamo che arrivino al più presto segnali concreti in tal senso.

Abbiamo uno splendido lungomare, ci vuole poco per rendere il centro cittadino sempre più godibile ed accattivante.

Ne beneficerebbe sicuramente l’economia locale.

Francesco Buongiorno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2 Commenti

  1. Speranza e Futuro, due dimensioni fondamentali dell’Utopia:la speranza come attesa del bene guida l’uomo all’impegno concreto per la realizzazione e la costruzione di una società giusta, una società “buona”…..che ancora non c’è…ma mai dire mai.

  2. Caro Sig. Buongiorno, come non essere d’accordo con lei? Ciò che dice è giustissimo e quanto mai condivisibile ( come si usa dire oggi). Ma le vorrei fare una piccola domanda, per nulla maliziosa: ha mai letto “Utopia” di Tommaso Moro? Se ancora non lo ha fatto, lo faccia. Un cordialissimo saluto.

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*