LATIANO – Quando a Latiano si fa il nome di Caterina Scazzeri, il pensiero si rivolge in maniera quasi automatica al Pio Istituto intitolato alla memoria della giovane baronessa, sede di una residenza sociosanitaria assistenziale per anziani. Da qualche tempo, però, lo “Scazzeri” è foriero anche di cattivi pensieri: dopo gli scandali più o meno pubblici che hanno coinvolto i consigli d’amministrazione che si sono succeduti, tra presunte spese gonfiate per cene, rimborsi carburante e acquisto di gadget tecnologici e gioielli, tutto, rigorosamente, a carico dell’azienda speciale che gestisce la struttura, pubblica, nuove grane stanno movimentando la già tribolata attività della struttura residenziale. Risalgono al 30 settembre, ma nessuna notizia in merito è trapelata prima di oggi, le dimissioni della direttrice sanitaria, Marzia Lisco.
Le motivazioni di tale gesto sono sconosciute ma si vocifera da più parti che la dottoressa Lisco possa essere andata via anche a causa di un decreto ingiuntivo presentato dalla Cisl Fp nei confronti del Comune, reo, secondo il sindacato, di non pagare le somme dovute ai dipendenti dell’azienda da ben 13 mensilità. «Stiamo cercando di ragionare da quasi un anno coi responsabili dello Scazzeri – spiega Aldo Gemma, segretario territoriale della Cisl Fp – Dalla fine del 2013 abbiamo preso parte a svariati incontri in cui abbiamo solo visto un’infinita carrellata di promesse cui non è seguito alcun fatto. I lavoratori aspettano ancora 13 mensilità nonostante i proclami che, a turno, gli amministratori con cui siamo venuti a contatto hanno fatto volta per volta. A uno degli ultimi incontri ha partecipato il presidente del consiglio Salvatore De Punzio, non so a che titolo: anche in quel caso, mirabolanti promesse puntualmente disattese».
Le critiche sulla gestione della struttura non arrivano solo dall’esterno: dal fronte interno, infatti, Giovanni Bruno, consigliere comunale indipendente, all’opposizione della maggioranza guidata dal sindaco Antonio De Giorgi, sulla questione non le manda a dire. «Circa un anno e mezzo fa – ricorda Bruno – venne presentato un esposto alla Procura della Repubblica riguardo l’istituto Caterina Scazzeri e la sua gestione, il tutto corredato dai verbali dei revisori dei conti che certificavano gli illeciti. A distanza di molti mesi ancora tutto tace. Oggi veniamo a sapere che i dipendenti che lavorano nell’istituto non vengono pagati da 13 mesi e che non hanno ricevuto nemmeno la 13esima e la 14esima. Dove sono tutti quei grandi politici che nel 2015 ci verranno a chiedere il voto per le regionali? Una cosa è certa: a loro non importa niente della gente che lavora nella struttura e che non riceve il salario. Inoltre, vengo a sapere che alcuni esponenti della maggioranza si recano nell’istituto per tranquillizzare i lavoratori, sotto la minaccia di far perdere loro il posto di lavoro. Credo che quest’ultimi abbiano perso in credibilità. Ora come ora abbiamo un’azienda speciale fallita. Io mi chiedo: chi pagherà i debiti dei lavoratori? Chi pagherà i fornitori? Sicuramente i cittadini latianesi, come sempre. Detto questo, vogliamo solo sapere a quanto equivale il debito dell’azienda speciale, visto che saremo noi cittadini a pagare».
Maurizio Distante
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