BRINDISI- “Questo mosaico è un messaggio di fiducia lanciato alle persone più fortunate, come i detenuti che sono incappate, a causa di scelte sbagliate, in situazioni illegali portandole poi a dover scontare una pena per gli errori commessi e spesso alla contestuale emarginazione dalla società civile una volta fuori – ha detto il Commissario Straordinario della Provincia, Cesare Castelli -. Cerchiamo di farle rientrare nella società perché questo è il compito correttivo delle carceri, al di là della pena, facendo anche conoscere le loro potenzialità. L’idea della Provincia è, dunque, di offrire loro delle opportunità e in tal senso ho proposto agli ospiti della Casa Circondariale di Brindisi di esporre altre opere magari proprio nelle nostre sale” è l’idea lanciata da Castelli alla dirigente del carcere brindisino accolta con molto entusiasmo dai presenti.
Il più ampio progetto entro il quale si inserisce lo specifico laboratorio è finanziato attraverso il Fondo nazionale contro la droga e ha visto la partecipazione di 5 ragazzi della sezione infermeria della Casa Circondariale di Brindisi con problemi non solo psichici ma anche fisici che hanno dimostrato grande capacità creativa e di disciplina al lavoro. Trenta ore di laboratorio finanziato attraverso il Fondo nazionale contro la droga.
Il Commissario Castelli ha donato, viceversa, alle curatrici del progetto, perché li portassero nella biblioteca carceraria, due pubblicazioni patrocinate dall’amministrazione e riguardanti la storia del territorio Brindisino con l’augurio di poter stringere maggiormente questo legame fra la biblioteca della Casa Circondariale e quella Provinciale.
“Lavoreremo sicuramente di concerto con l’ente provinciale che ci ha sempre dimostrato grande sensibilità e partecipazione. Mi piace ricordare con l’occasione anche altre attività fatte col sostegno dell’amministrazione provinciale come il progetto “Nel nome del Padre” tenutosi a Natale e condotto dal Centro famiglia il progetto sostegno alla genitorialità, purtroppo interrotto per mancanza di fondi, ma confidiamo in una riapertura. Altri laboratori ancora più recenti ci hanno visti protagonisti insieme anche con alcune scuole della città in sette incontri dedicati alla musica e alla poesia, o anche laboratori teatrali. Così i detenuti potranno mostrare di non essere solo un peso per la società, perché se seguiti e supportati bene possono dimostrare grandi capacità di riabilitazione. I detenuti hanno bisogno e chiedono ogni giorno di fare attività perché la condizione giornaliera nelle carceri è soffocante e il nostro obiettivo e sostenerli” ha commentato la direttrice della Casa Circondariale, Anna Maria Dello Preite.
BrindisiOggi
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