BRINDISI – Ferrovie dello Stato decide di depotenziare la stazione ferroviaria di Brindisi che sarà telecomandata da Bari con il trasferimento di parte del personale. Levata di scudi del territorio dal parlamentare Mauro D’Attis ai consiglieri regionali Mauro Vizzino e Pino Romano. Interviene anche Attanasi del movimento Regione Salento.
Mauro D’Attis( Forza Italia) :” Noto con rammarico che RFI assume decisioni importanti senza avvertire la necessità di confrontarsi con i rappresentanti istituzionali e con la delegazione parlamentare di un territorio. La riduzione del controllo della stazione centrale di Brindisi, sia pure nell’ambito di un processo di modernizzazione della rete, comporta la perdita di posti di lavoro (spariranno i capistazione ed altre figure fondamentali nella gestione del traffico ferroviario) e soprattutto non tiene presenti i problemi rivenienti dal transito, presso la stazione centrale e quindi il centro abitato di Brindisi, di treni contenenti merci pericolose (tra cui gas e sostanze chimiche).Ho chiesto al Ministro delle Infrastrutture Toninelli ed all’amministratore delegato di RFI di far sospendere immediatamente la decisione di chiudere la stazione centrale di Brindisi e di avviare una fase di confronto, anche alla luce dei ritardi che si stanno accumulando per il completamento del raccordo ferroviario (attraverso cui i treni merci transiterebbero lontano dal centro abitato)”
Mauro Vizzino, consigliere regionale: “L’aspetto davvero più preoccupante legato alla vicenda della imminente chiusura della stazione ferroviaria di Brindisi è che se l’allarme non fosse partito da un organo di informazione RFI si sarebbe guardata bene dall’informare parlamentari, consiglieri regionali e amministratori locali. Un fatto gravissimo che la dice lunga della assoluta mancanza di rispetto di queste grandi società pubbliche nei confronti del nostro territorio. La mancanza di capistazione e di operatori della circolazione renderà tutto estremamente più complesso e quindi più pericoloso. Si gioca ancora una volta, insomma, sulla pelle della gente. Proprio per questo, è necessario che venga sospesa la decisione di chiudere la stazione di Brindisi, quantomeno in attesa del completamento del raccordo ferroviario che consentirà ai treni merci provenienti dalla zona industriale di bypassare il centro abitato”.
Pino Romano (consigliere regionale) :“La decisione di RFI di rendere ‘impresenziata’ la stazione ferroviaria della città di Brindisi è inaccettabile, in quanto non tiene in alcuna considerazione i gravissimi problemi che ancora esistono in questo territorio. E’ noto a tutti che il raccordo ferroviario che consentirà ai treni provenienti dalla zona industriale di connettersi direttamente alla rete nazionale (senza entrare e sostare nel centro abitato) è ancora in fase di costruzione. Quindi è impensabile che i treni con carri che trasportano gas ed altre sostanze pericolose sostino per ore nella stazione centrale senza il controllo diretto di capistazione e di operatori”.
Giuseppe Attanasi ( coordinatore cittadino Regione Salento): “La misura è colma; siamo di fronte ad una realtà che mai avremmo immaginato di dover subire. Brindisi e il Salento trattati come piccoli borghi di periferia. Il perché è presto detto: dal 14 luglio la stazione ferroviaria di Brindisi subirà uno sfregio assurdo, sarà disabilitata e cioè non sarà più presenziata ma sarà telecomandata da Bari. È una scelta che Rete Ferroviaria Italiana fa sullo strascico di una presunta innovazione tecnologica. Così non va, non possiamo tacere e subire. Già concettualmente non possiamo accettarlo perché è una mancanza di rispetto inaudita ma entrando nello specifico non possiamo permettere che dieci persone perdano il posto di lavoro, così come è incredibile che invece di migliorarlo il servizio, si peggiori, e si allunghino anche i tempi di movimentazione delle merci, mettendo in seria difficoltà la competitività dello scalo merci brindisino. Siamo di fronte ad una scelta dissennata che non può passare in secondo piano, a tal proposito invitiamo tutte le autorità locali, tutti i politici salentini, ad attivarsi immediatamente per evitare l’ennesimo scempio ai danni di Brindisi e del Salento. Il 14 luglio è alle porte”.
Tutto ciò vuol dire che il prolungamento dei binari della stazione ferroviaria di Brindisi nell’aeroporto lepore non si farà più? Ennesimo torto al Salento che vive di turismo.