BRINDISI – Costruiscono sul terreno agricolo di sua proprietà un cavidotto seminterrato a servizio di un importante impianto fotovoltaico, l’agricoltore denuncia la falsità della firma apposta a suo nome sul contratto e la realizzazione abusiva, ma viene accusato di calunnia: assolto perché il fatto non sussiste un agricoltore di 75 anni di Brindisi. Il processo si è svolto davanti al giudice della sezione Monocratica del tribunale Penale del capoluogo messapico.
Finisce a lieto fine la vicenda processuale durata quasi cinque anni e che ha visto coinvolto un uomo di 75 anni di Brindisi, il quale è stato assolto dal reato di calunnia perché il fatto non sussiste. Tutto è iniziato quando l’anziano agricoltore ha denunciato alla magistratura competente l’illegittima costruzione sul suo terreno agricolo di un cavidotto seminterrato a servizio di un impianto fotovoltaico realizzato in contrada Marmorelle e da anni ormai in funzione.
Venuto a conoscenza dell’esistenza di un contratto di servitù di passaggio, che sarebbe intercorso con Enel Distribuzione S.p.A., necessaria per la realizzazione del cavidotto, l’agricoltore non solo ha denunciato la falsità della firma apposta a suo nome sul contratto, ma anche la realizzazione abusiva sul proprio fondo.
All’esito delle indagini gli inquirenti hanno attribuito alla mano dell’agricoltore la firma apposta sul contratto e lo hanno rinviato a giudizio per il reato di calunnia.
Ma in fase dibattimentale, l’imputato, difeso di fiducia dall’avvocato Mariagrazia Barretta del Foro di Lecce, ha potuto dimostrare la sua innocenza e la veridicità di quanto a suo tempo denunciato, ovvero, la realizzazione illegittima dell’opera sul proprio terreno.
L’esito processuale consentirà, ora, all’anziano agricoltore non solo di ottenere il giusto risarcimento dei danni subiti ma anche la rimozione di quel cavidotto che, da anni, consente altrettanto illegittimamente la realizzazione di ingiusti profitti a danno del malcapitato.
Mar.De.Mi.
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