BRINDISI – ( da il7 Magazine) Erano diventati vecchi e fatiscenti, costruiti nei primi anni del 900 sono stati utilizzati sino a poco tempo fa come capannoni per la manutenzione dei rimorchiatori ormeggiati nel tratto finale della banchina di viale Regina Margherita. Erano stati realizzati sulle chianche romane nel quartiere più antico della città: le Sciabiche. Dopo oltre 100 anni sono venuti giù, liberando almeno per un po’ di mesi la meravigliosa visuale del porto. Ruspe a lavoro da qualche giorno per la demolizione delle vecchie strutture che si trovano nella area in concessione all’impresa dei rimorchiatori Barretta.
Gli imprenditori hanno ottenuto l’autorizzazione dal Comune per le opere di demolizione ed anche le successive concessioni per la realizzazione delle nuove strutture. Le opere di demolizione sono state affidate alla ditta Inpresa di Giovanni Errico, mentre Stefano Costruzioni si occuperà della creazione delle nuove strutture. Una demolizione storica quella dei capannoni dei rimorchiatori che cambia totalmente volto, dopo quasi cento anni, ad una delle vie più suggestive di Brindisi . Il nuovo progetto di riqualificazione prevede la restituzione al Comune, e quindi alla via pubblica, di circa 5 metri lineari di antiche chianche romane. La nuova struttura infatti occuperà un’area minore, di circa 150 metriquadrati. La zona liberata dovrà essere ristrutturata dall’amministrazione comunale: le chianche sono danneggiate e devono essere livellate, sarà necessario anche lucidarle. La situazione è simile comunque a tutto il tratto pedonale e a traffico limitato di via Thaon De Revel, dove è impossibile camminare a piedi a causa della pavimentazione sconnessa. Con la pioggia la strada è impercorribile, si creano grandi buche piene d’acqua con il rischio di cadere. Tante sono state le segnalazioni dei residenti. Al momento dal Comune spiegano che non ci sono risorse per interventi tempestivi su questa via. L’area recuperata potrebbe essere messa a disposizione dei tanti locali pubblici: ristoranti, pizzerie e pub che si trovano nell’antico quartiere. Ma prima di darla in concessione bisognerà mettere in sicurezza il pavimento. Sino allo scorsa estate i tavolini dei ristoranti erano posizionati a ridosso dei vecchi capannoni che non offrivano certamente un’atmosfera suggestiva. Per demolire completamente la vecchia struttura ci vorranno almeno altri 10 giorni, ora si sta provvedendo alla bonifica dell’amianto che si trovava ancora sulla copertura dell’edificio. Con il passare degli anni era diventato anche dannoso. Una volta ripulita l’area si passerà alla costruzione dei nuovi capannoni che saranno a servizio delle attività dei rimorchiatori, che a quanto pare resteranno ormeggiati nel porto interno ancora per un altro po’ di anni. La concessione dell’area rilasciata dall’Autorità portuale alla famiglia Barretta scadrà a settembre 2019, sei mesi prima la società dovrà chiedere il rinnovo sia dell’area a terra che dello specchio acqueo antistante. La concessione è per 4 anni. Sino ad oggi non è stata trovata nessuna soluzione alternativa. Qualche anno fa quando si riaprì il dibattito sullo spostamento dei rimorchiatori, che vedeva impegnato in questa richiesta l’attuale sindaco Riccardo Rossi, che allora era all’opposizione, i fratelli Barretta si dissero disponibili a cambiare zona . In seno al comitato portuale fu istituita anche una commissione per cercare un sito alternativo. Ad oggi non è stata trovata nessuna altra soluzione. Quella commissione giunse alla conclusione che le possibile alternativa presentavano problemi di fondale o erano occupate per altre attività. Per decenni i rimorchiatori sono rimasti lì. Su questa questione da palazzo di città è calato il silenzio. Rossi da quando è sindaco non ha detto nulla ufficialmente su un possibile spostamento. Eppure è stato uno dei suoi cavalli di battaglia in campagna elettorale. In previsione del futuro piano regolatore portuale sembrerebbe che l’Autorità di sistema voglia cedere la gestione dell’area del seno di Levante e del seno di Ponente, che si integrano con il centro abitato, all’amministrazione comunale. Ma ci vorranno ancora degli anni. Intanto tra sei mesi sono pronti i nuovi capannoni. Si tratta di strutture amovibili che hanno ottenuto una regolare concessione. Amovibile significa che saranno fissati a terra in maniera reversibile, praticamente si potranno smontare. Si tratta di sei ambienti unificati con vetrate colorate nella parte alta e i colori saranno uniformati all’ambiente circostante nel rispetto delle regole paesaggistiche visto il particolare posto in cui si trovano. I nuovi capannoni saranno pronti entro la fine della prossima estate.
Lucia Portolano
per il7 Magazine
Rossi anche tu come gli altri.
ma….non dovevano sloggiare definitivamente?
Rossi sinceramente…. da cittadino lo dico con l’amarezza….. me deluso tantissimo!!!! Nn ne carne ne pesce. Spero che i fratelli baretta facciano qualcosa di positivo.