BRINDISI- Sono partiti da Brindisi questa mattina all’alba per partecipare all’evento che si è tenuto presso il teatro Adriano di Roma, sulle ragioni del No al referendum del 4 dicembre.
Un’iniziativa organizzata da Azione Nazionale, alla quale ha partecipato il coordinatore provinciale Cesare Mevoli e un gruppo di simpatizzanti brindisini.
La manifestazione nasce da un accordo tra i due soggetti politici, Azione Nazionale e La Destra , ed è la prima di 100 incontri pubblici che serviranno a raccogliere il Popolo della Destra per NO alla riforma Renzi.
“L’accordo tra Azione Nazionale e La Destra, porterà alla fusione dei due movimenti politici- si legge in una nota ufficiale- per assecondare la volontà di tanti italiani di potersi confrontare con un partito di grandi dimensioni, che nella migliore tradizione missina e aennina, sappia rappresentare le istanze di quanti oggi si sentono abbandonati al loro destino da un governo che, da un lato, accarezza solo i suoi padroni, banchieri e massoni, e dall’altro sacrifica sempre più gli italiani avvelenando un clima già difficile con l’iniezione di sempre maggiori masse di disperati del terzo mondo che rendono le nostre belle città ghetti invivibili, ed abbassano le conquiste sindacali degli italiani, minacciate da una larghissima disponibilità di manodopera da schiavizzare, con sempre meno diritti e molto al di sotto della soglia di sopravvivenza.”
“Nei prossimi giorni in piazza spiegheremo questa riforma- aggiunge Mevoli- voluta da un governo che si regge su voltagabbana eletti in partiti di centrodestra e poi finiti per mero interesse a sinistra, e da un premier che non è mai stato eletto da nessuno ma nominato da chi volle il golpe che portò alla caduta del governo di centrodestra, serve solo a se stessi per mantenere un potere che il popolo non gli ha mai affidato direttamente, e per togliere agli italiani il diritto di votare e scegliere i propri rappresentanti, – come già avviene oggi con le province e le aree metropolitane – , trasformando anche una istituzione Storica come il Senato in una adunata di sindaci e consiglieri regionali dal doppio incarico, e scelti a porte chiuse tra gli “amici degli amici”.
BrindisiOggi
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