BRINDISI- I sindacati preoccupati per i lavoratori della Centrale Enel di Cerano, troppa incertezza sul futuro e scrivono al Prefetto. Quella che segue è la richiesta di incontro inoltrata al Prefetto di Brindisi, Umberto Guidato, dalle segreterie territoriali dei sindacati preoccupate di quello che sarà il futuro dei lavoratori della Centrale Enel di Cerano in vista del processo di decarbonizzazione.
“Le scriventi Segreterie Territoriali di FILCTEM CGIL, FLAEI CISL, UILTEC UIL, esprimono una forte preoccupazione per l’incerta fase di transizione energetica che Brindisi si appresta a vivere con il superamento degli impianti di produzione di energia elettrica da carbone, impianti che sul territorio occupano circa 1.200 addetti tra diretti e indotto.
Per gestire la fase di decarbonizzazione e la fermata degli impianti prevista per il 2025, ENEL ha presentato in data 16.05.2019 al Ministero dell’Ambiente un progetto che prevede la sostituzione delle 4 unità a carbone esistenti nella Centrale termoelettrica di Brindisi sud “Federico II” con 3 nuove unità a gas.
Questa scelta, in linea con quanto stabilito dal Governo con la SEN, Strategia Energetica Nazionale nel 2017 e con il PNIEC, Piano Nazionale Integrato Energia Clima del 2019, prevede una transizione in sicurezza dei fabbisogni della Rete Elettrica Nazionale, attraverso nuova produzione a gas da fonte rinnovabile e di accumulo di energia.
Le Organizzazioni Sindacali, Confederali e di Categoria ai vari livelli, hanno condiviso tale impostazione considerando essenziale costruire nuovi impianti a gas a ciclo combinato, in sostituzione degli impianti a carbone.
Le scelte e gli accordi assunti in ambito europeo prescrivono un nuovo mercato internazionale dell’energia, Capacity Market, che TERNA sta avviando con aste a cui i produttori, possono concorrere per assicurarsi nuove attività in ambito energetico per superare la produzione da carbone.
Nello scenario appena descritto, verificando gli esiti delle aste TERNA concluse a Novembre 2019, si assegnano nuove produzioni pari a 40,9 GW con consegna entro il 2022 e 43,4 GW per impianti da consegnare entro il 2023, tra i partecipanti con maggiore capacità assegnata compare Enel Produzione.
Da una prima analisi dei dati ufficiali pubblicati da TERNA, però, intravediamo una incomprensibile e preoccupante scelta fatta da ENEL Produzione, quella di non partecipare per garantirsi a Brindisi nuova capacità produttiva per il futuro.
Nel nostro territorio ENEL nel 2016, per il contenimento dei costi, ha chiuso uno dei Centri di Ricerca più importanti del Mezzogiorno trasferendo i ricercatori e il Laboratorio Chimico Ambientale all’interno della Centrale di Cerano, dove dopo aver fatto degli investimenti per costruire un laboratorio nuovo, lo stesso non è stato mai reso operativo.
Tant’è, che nel 2018 ENEL ha annunciato l’ipotesi di totale chiusura del Laboratorio Chimico Ambientale di Brindisi.
Oggi invece, dopo aver consegnato il progetto citato sulla riconversione al Ministero dell’Ambiente, ENEL non compie atti conseguenti per la realizzazione degli impianti a ciclo combinato.
Queste scelte rischiano di compromettere il futuro occupazionale nell’ambito della produzione elettrica del Gruppo ENEL a Brindisi.
Le organizzazioni sindacali FILCTEM FLAEI UILTEC con una piattaforma votata nell’assemblea generale dei Lavoratori ENEL della Centrale Federico II di Cerano, hanno chiesto all’Azienda la presentazione di piani di investimento e progetti adeguati per garantire una qualificata riconversione del sito energetico di Brindisi per la salvaguardia dei livelli occupazionali e delle professionalità.
Un progetto aziendale integrato, sul phase-out dal carbone, che integri l’essenziale installazione dei nuovi gruppi di produzione a ciclo combinato a gas, la conferma del Laboratorio Chimico-Ambientale, lo sviluppo di attività innovative sull’accumulo, sul fotovoltaico, l’eolico, rinnovabili di nuova generazione e l’insediamento di una sede strutturata di rilevanza nazionale di ENEL Green Power, realtà in forte espansione per le attività di realizzazione, gestione e controllo dei nuovi impianti di energie rinnovabili, per fare di Brindisi un sito pilota per la transizione energetica.
Per tutto quanto sopra esposto FILCTEM CGIL – FLAEI CISL – UILTEC UIL, non avendo ricevuto sufficienti garanzie, chiedono ai sensi della normativa sulle iniziative di sciopero nei servizi pubblici essenziali, l’attivazione del tavolo di raffreddamento presso la Prefettura di Brindisi per affrontare le problematiche evidenziate e tentare una conciliazione tra le parti”.
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