BRUXELLES-Da poco riconfermato nella delegazione italiana del Comitato delle regioni a Bruxelles, Mauro D’Attis è stato nominato vice presidente del gruppo Ppe (Partito popolare europeo).
“Sono onorato per questa scelta – dichiara D’Attis – per la quale sento di ringraziare innanzitutto i colleghi italiani del Ppe. Il nostro gruppo nel Comitato delle regioni ha 127 membri e sono pronto a collaborare fattivamente con il presidente Schneider”
I vicepresidenti sono nove: il lituano Abramavicius, il romeno Adomnitei, la francese Boeglin, lo svedese Knape, il belga Lebrun, la cipriota Loucaidou (nominata primo vicepresidente), il tedesco Schausberger, il polacco Wozniak e D’attis.
Il Comitato delle Regioni si è insediato oggi presso il Parlamento Europeo , domani pomeriggio l’esponente politico brindisino sarà uno dei relatori. Alle 17 Mauro D’Attis relazionerà su due pareri.
Il primo dal titolo: Un quadro strategico dell’Unione europea in materia di salute e di sicurezza sul lavoro 2014-2020.
Nella relazione D’Attis propone “la creazione di un unico ufficio europeo con compiti di definizione, coordinamento, sviluppo in materia di salute e sicurezza sul lavoro, collegando in modo sinergico le diverse competenze e responsabilità, che oggi fanno capo a diversi organismi europei e nazionali. Contemporaneamente, propone di sostenere e favorire iniziative per lo sviluppo della “cultura della prevenzione”, oltre ad una seria e moderna “cultura di impresa” fondata sulla convinzione che la qualità delle persone determina la qualità dei processi produttivi e della produzione. “
Nel secondo parere Mauro D’attis è relatore in sostituzione di Marialuisa Coppola, membro che non è stato riconfermato. Dal titolo: Estendere la protezione delle indicazioni geografiche dell’Unione europea ai prodotti non agricoli.
In questo caso il parere evidenzia “che l’estensione delle IG ai prodotti non agricoli, se gestita adeguatamente dalle istituzioni pubbliche, può essere un vantaggio sia per i produttori sia per i consumatori, ovvero, che la tutela del patrimonio sociale e culturale europeo si possa realizzare anche attraverso lo sviluppo delle conoscenze artigianali e industriali storicamente presenti nelle nostre regioni. Quindi, propone la creazione di un sistema di protezione che garantisca la salvaguardia dei nomi non geografici associati, senza ambiguità, a un determinato luogo, nel rispetto delle eccezioni già previste nel quadro dell’accordo TRIPS, fatto nel quadro dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. “
A seguire la sessione plenaria domani a Bruxelles e le relazioni di D’Attis ci saranno anche alcune testate locali, compresa BrindisiOggi.it
BrindisiOggi
Abbiamo guadagnato un vicepresidente a Bruxelles ma abbiamo perso un consigliere comunale: Adesso Dattis ha la scusa per non fare niente a Brindisi facendo pascere il ns; sindaco
La serietà la passione il lavoro svolto con onesta’ pagano sempre bravo Mauro