MESAGNE – Danno fuoco alla villa, uno di loro muore, fermato un 25enne.
È stato sottoposto a fermo, come disposto dal Pubblico Ministero Dr.ssa Valeria Farina Valaori, il venticinquenne di origini calabresi Girolamo Gullace, di Gioia Tauro. L’uomo sarebbe ritenuto responsabile di incendio doloso aggravato e di morte conseguente da altro delitto.
Le indagini del personale della Squadra Mobile e del Commissariato di Polizia di Mesagne sono stati incessanti per tutta la giornata di ieri (24 giugno) e, con il concorso di personale della squadra Mobile di Reggio Calabria, si è riusciti ad avere maggiori dettagli su come procedere.
Solo grazie alla cooperazione tra forze dell’ordine, il Pubblico Ministero ha potuto eseguire il provvedimento restrittivo.
La vicenda è quella che ha tenuto banco nelle cronache della provincia e non solo nella giornata di ieri: l’incendio, avvenuto nella nottata tra il 23 e il 24 giugno in contrada “La Tagliata” di Mesagne presso una villetta, che aveva provocato la morte di D. S., 44enne operaio calabrese.
Il comportamento e le dichiarazioni di Gullace, dichiarate dalle Forze dell’Ordine omissive e discordanti, hanno sin da subito insospettito gli inquirenti, che avrebbero piantonato l’uomo per il suo breve ricovero in ospedale, dopo un iniziale stato di shock a causa dell’incendio.
Si cerca ancora di far luce sulla dinamica degli eventi, ma da quanto già appreso, sarebbe emerso che il fermato, insieme a S.D., sarebbe andato nella villetta in contrada “La Tagliata” nella notte tra il 23 e il 24 giugno e, dopo aver recuperato alcuni suppellettili di proprietà dalla villetta loro in uso dalla fine dello scorso anno, avrebbe deliberatamente cosparso di liquido infiammabile l’intero immobile e poi dato fuoco.
A causa di un’improvvisa esplosione, D. S. sarebbe stato investito dallo scoppio senza riuscire a trovare rifugio all’esterno, mentre Gullace, dopo essere riuscito a guadagnare l’uscita, avrebbe chiamato i soccorsi fornendo poi dichiarazioni false sia sull’accaduto, sia sui reali motivi che li avevano spinti a recarsi a Mesagne.
Sono in corso attivissime indagini finalizzate a chiarire le motivazioni per le quali i due soggetti avrebbero deciso di appiccare l’incendio. Il fermato, dopo le formalità di rito, è stato trasferito nel carcere di Brindisi.
Agnese Poci
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