BRINDISI – Viene riconosciuta dal padre ed ha il suo cognome ma poi viene completamente abbandonata, il Tribunale civile di Brindisi, nella persona del giudice Natali, ha ordinato il pagamento di 60 mila euro in favore di una ragazza ventenne di Brindisi. La giovane, assistita dall’avvocato Felice Grassi e dall’avvocato Maurizio Salerno , ha ottenuto il risarcimento per il grave danno esistenziale subito in conseguenza del disinteresse mostrato dal padre nei suoi confronti durante tutto l’arco della sua breve vita.
La ragazza, nata da una breve convivenza, è stata regolarmente riconosciuta dal genitore il quale, dopo pochi mesi dalla sua nascita, ha deciso di lasciare la compagna e abbandonare completamente la figlia. Infatti, per ottenere la corresponsione dell’assegno alimentare nei confronti della figlia la madre era costretta a rivolgersi al Tribunale di Brindisi.
Sta di fatto che il padre, a partire dalla data del suo allontanamento, si è disinteressato totalmente delle necessità morali e materiali della ragazza, tanto che, pur abitando nella sua stessa città, non l’ha mai voluta incontrare o conoscere.
Questa condotta ha causato, durante tutta la fase dello sviluppo e della crescita, gravi danni psicologici e di autostima alla ragazza che si è trovata ad accumulare insicurezze ed ansie che ne hanno seriamente minato il rendimento scolastico oltre che la vita di relazione con i coetanei.
Neanche tutti i tentativi della madre di creare un minimo rapporto tra la figlia ed il padre ottenevano risultati a causa della condotta del genitore che ha brillato per la sua assenza anche in tutti i momenti importanti della giovane vita della figlia. Questa a causa del rifiuto del padre è arrivata a soffrire di veri e propri attacchi di panico con i quali si è trovata a convivere.
Gli anni di sofferenza hanno, però, determinato la ragazza a rivolgersi alla giustizia per ottenere il risarcimento di quanto patito. E così che grazie all’assistenza dell’avv. Felice Grassi e dell’Avv. Maurizio Salerno la stessa ha ottenuto l’accoglimento della sua istanza.
Infatti il Tribunale di Brindisi con un lungo ed articolato provvedimento, ritenendo provata la “… verosimile inosservanza dei doveri di assistenza morale che conformano i rapporti tra genitori e figli e che costituiscono, non solo inderogabili doveri morali ma obblighi civilistici di rilevanza costituzionale …”, facendo applicazione di presunzioni di “massime di comune esperienza di non agevole smentita” e richiamando la più recente giurisprudenza in materia di danno esistenziale “da intendersi come peggioramento della qualità della vita in virtù della compromissione del fare reddituale della vittima ma anche come mancato sviluppo di una personalità secondo le aspettative che le peculiari condizioni del soggetto rendevano esigibili al momento del verificarsi del fatto illecito” ha riconosciuto alla ragazza la complessiva somma di 60mila euro. Nello specifico il giudice Natali ha ritenuto “… equo riconoscere l’importo di € 40.000,00 per quanto concerne la fascia d’età dal momento dell’abbandono al raggiungimento dei 16 anni quale età che segna convenzionalmente la fine dell’adolescenza ed € 20.000,00 per il lasso di tempo intercorso sino alla data di introduzione del giudizio…”.
Ma dove siamo arrivati? Se un uomo diventa padre senza volerlo- non solo deve versare il mantenimento ma anche un risarcimento per il tempo che non ha voluto passare con un figlio che non ha mai voluto?
I figli si fanno in due- e la decisione di fare un figlio va presa da entrambi i genitori.
In Svezia, un paese molto avanti riguardo le pari opportunità per donne E uomini, parlano gia del cosi detto “opt out”.
Italia, fai schifo.