BRINDISI- Prevenzione, cura e nuovi metodi. Tutto questo all’attenzione del mondo medico scientifico che a Brindisi si è confrontato durante la terza edizione del congresso nazionale di senologia “Quality of Care, Quality of life”, organizzato Stefano Burlizzi, direttore dell’U.O.S. di chirurgia senologica dell’ospedale Perrino e referente per la Puglia dell’ANISC (Associazione Nazionale Senologi Chirurghi). Obiettivo: fare il punto della situazione sulle più recenti strategie diagnostiche e terapeutiche finalizzate alla lotta al tumore al seno.
L’evento ha radunato i responsabili di alcuni dei più accreditati centri di senologia nazionali (Policlinico Sant’Orsola di Bologna, Ospedale Careggi di Firenze, Istituto Tumori di Milano, Humanitas di Rozzano, Campus biomedico e policlinico Gemelli di Roma, Policlinico di Pavia, Ospedale Santa Chiara di Pisa, Ospedali Riuniti di Bergamo, Molinette di Torino, ) unitamente a tutte le corrispondenti strutture pugliesi (Policlinico, Oncologico e San Paolo di Bari, Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo, Ospedali Riuniti di Foggia, Ospedale Vito Fazzi di Lecce, Santissima Annunziata di Taranto) al cospetto dell’intera Breast Unit del Perrino di Brindisi.
I tantissimi chirurghi senologi e plastici, arrivati a Brindisi, hanno presentato tecniche innovative, capaci di garantire affidabili risultati oncologici e nel contempo eccezionali esiti estetici, al fine di minimizzare l’impatto della malattia sull’aspetto e sul vissuto delle pazienti. Si è sottolineato il ruolo dei chirurghi nel prevenire l’insorgenza del cancro in donne ad esso predisposte geneticamente che, sull’esempio dell’attrice americana Angelina Jolie, sempre più spesso stanno richiedendo interventi profilattici. La Breast Unit del Perrino ha presentato un percorso particolarmente efficace, apprezzato dai rappresentanti degli altri centri, che prevede l’esecuzione dei test genetici e degli interventi profilattici secondo un modello che vanta circa due anni di esperienza in questo specifico ambito.
La presenza del prof. Luigi Cataliotti, coordinatore della rete Senonetwork che annovera tutti i centri di senologia di eccellenza in Italia, ha dato modo di ribadire l’importanza dell’implementazione delle Breast Unit sul territorio nazionale, modelli organizzativi che garantiscono qualità delle cure e percentuali di guarigione superiori del 18% rispetto a quelle dei centri che affrontano la patologia mammaria occasionalmente. La Breast Unit di Brindisi è stata tra le prime 30 ad essere registrata nella rete nazionale.
In campo di diagnosi precoce è stata presentata la tecnica della biopsia liquida, che potrà permettere di predire alcuni tumori molto tempo prima che diano manifestazioni cliniche, rappresentando una vera rivoluzione nella ricerca oncologica; si è parlato inoltre di un vaccino che verrà sperimentato all’Istituto Pascale di Napoli, efficace contro i tumori cosiddetti “triple negative” che colpiscono anche donne molto giovani ed in particolare le portatrici di mutazioni genetiche BRCA1. Proprio a questo sottogruppo di pazienti, che sviluppano il tumore al seno per cause genetiche, è stata dedicata grande attenzione, invocando la creazione di un registro regionale e di uno nazionale capaci di tracciarne un preciso identikit, al fine di aumentare le conoscenze scientifiche idonee a migliorarne la gestione e le cure.
L’evento, ormai riconosciuto come uno dei più importanti eventi scientifici in ambito di Chirurgia Senologica sul territorio nazionale, ha visto la partecipazione di oltre 200 corsisti tra medici, biologi e paramedici, provenienti da tutta Italia, i quali hanno potuto apprezzare anche l’amenità del nostro porto nel momento in cui si prepara alla regata velica Brindisi-Corfù, con la quale quest’anno l’evento scientifico è stato, in un certo senso, gemellato.
BrindisiOggi
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