LATIANO – Da oltre un anno i lavoratori della residenza socio sanitaria assistenziale ‘Caterina Scazzeri’ di Latiano sono senza stipendio, dopo un lungo periodo di vertenza sindacale, domani mattina (giovedì 18 dicembre) hanno organizzato in sinergia con la Cisl Funzione pubblica un sit-in davanti all’azienda per manifestare ancora una volta il loro disagio: “Questa situazione non è più accettabile”.
Dodici lunghissimi mesi senza percepire il salario. Famiglie che oltre alla crisi economica, alle difficoltà quotidiane, devono anche fare i conti con le aziende che non pagano gli stipendi regolarmente. Padri e madri di famiglia ormai stremati. Questa è la situazione che stanno vivendo gli operatori della Rsa di Latiano ‘Caterina Scazzeri’, ormai saltata sulle cronache locali da diversi mesi proprio per questa gravissima situazione che sono costretti a vivere i lavoratori.
“Non è accettabile che si continui a strumentalizzare i lavoratori come ci sembra che si stia facendo, – scrivono dal sindacato – né si può accettare che i lavoratori paghino le conseguenze di problemi che nulla hanno a che fare con il loro volere, ma semplicemente con scelte manageriali poco efficienti. Gli ottimi risultati raggiunti, grazie ai lavoratori impiegati nella gestione globale della RSA, non possono essere traguardati superando le responsabilità del datore di lavoro, a cominciare dal pagamento regolare dello stipendio”.
Dopo un periodo fallimentare della precedente gestione, è stata commissionata direttamente a tecnici interni del Comune, la gestione della struttura, ma da allora pare che nulla sia cambiato.
Il disagio creato ai dipendenti e alle loro famiglie è molto grave, tanto che qualcuno di loro ha valutato l’ipotesi di chiedere l’intervento dello stesso Comune affinché si adoperasse nei suoi confronti con l’assistenza sociale.
“Giovedì mattina chiederemo con forza di non scaricare i problemi sui lavoratori e meno che mai sui loro figli, e qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di spiegarci perché non si hanno a cuore le sorti di queste famiglie, e lo facessero in fretta perché ora la misura è colma. Provvedano all’immediato pagamento delle spettanze, ed alla regolarizzazione dell’organizzazione del lavoro, allo stato non degno di uno Stato civile” concludono dalla Cisl funzione pubblica.
Tra otto giorni è Natale, un periodo dove si ha voglia di stare in famiglia e coccolare i propri bambini con doni e sorrisi. Ma quello che si prospetta per tutti i lavoratori è davvero un 25 dicembre triste. La speranza è che qualcuno scuota le proprie coscienze e cerchi di risaldare una situazione disagiante per tante, troppe, famiglie e lavoratori.
Mar.De.Mi.
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