BRINDISI- Rebecca Mastrogiacomo, soli 13 anni, conquista l’Europa a passo di danza. Nata a Parco Bove al quartiere Paradiso di Brindisi non è semplicemente un’adolescente ma anche una ballerina straordinaria . Nella sua nuova cameretta in piazza Pertini tra i peluche e le foto con le amiche custodisce le quattro medaglie, tre ori ed un argento, che l’hanno consacrata campionessa europea di balli latino-americani. Rebecca è reduce dal Campionato Europeo WDC 2023 di balli latinoamericani Winter Gardens Blackpool Dance Festival, in Inghilterra che si è disputato lo scorso 8 aprile accompagnata dai maestri Andrea De Marco e Deborah Zecca della scuola di ballo Mamacita Latin Dance di Brindisi. Rebecca , nonostante la sua giovane età, ha le idee molto chiare ed è orgogliosa di rappresentare in qualche modo quel quartiere che sino ad oggi l’ha cresciuta. Nata in quelle che per anni sono state chiamate le baracche di Parco Bove ha mosso i suoi primi passi proprio su quel fatiscente piazzale di cui oggi non rimane quasi più nulla. “Mi è sempre piaciuto ballare , avevo quattro anni e non riuscivo mai a stare ferma- racconta Rebecca- sono stata io a dire alla mamma che volevo andare ad una scuola di danza . Poi da lì non ho mai interrotto”. Rebecca, Rebbi come la chiamano in famiglia, è tanto orgogliosa di aver raggiunto questo importante traguardo, conquistato con grandi sacrifici da parte sua e da parte dei suoi genitori che hanno sempre voluto sostenerla anche quando la vita era economicamente complicata. “Sono soddisfazioni, per tanti motivi- spiega il papà, Marcello Mastrogiacomo- Viviamo in un quartiere sempre additato e giudicato. La gente conosce il Paradiso solo per la cronaca. Rebecca ci tiene tantissimo al nostro quartiere. Noi diciamo che dalle spine nascono le rose”. “E’ vero- dice Rebecca con un scatto di orgoglio- Il mio quartiere viene pensato sempre in negativo e non si dicono mai le cose belle”. La famiglia Mastrogiacomo è una famiglia semplice, in casa oltre a mamma Antonella e Rebecca ci sono altri due ragazzi da crescere ma nonostante questo si va avanti ed i desideri e le aspirazioni dei ragazzi sono al primo posto. Al quartiere Paradiso non tutti sono, però , fortunati come Rebecca che grazie alla sua famiglia e al suo talento ha avuto una possibilità. “Ci sono tanti ragazzi che hanno passione, talento e vengono sottovalutati- dice papà Marcello- Per il ballo è un gran peccato perché le scuole costano e non vengono sovvenzionate. E’ tutto a nostre spese ed i maestri fanno più del loro dovere. Sappiamo che economicamente affrontare tutte queste spese non è facile specialmente per chi non ha uno stipendio. Però ci sono tanti ragazzi del rione Paradiso che sono riusciti a trovare un riscatto. L’ultimo è Daniele Vantaggiato che ha giocato in categorie superiori. Adesso è a Fasano e sta chiudendo la carriera là. Nato e cresciuto al Paradiso, i genitori sono persone umili che hanno fatto tanti sacrifici per portarlo a Bari, perché lui giocava nelle giovanili di Bari. Ma ci sono tante storie come queste e che possono essere da ispirazione per tanti ragazzi. Prima c’era il campo della Torretta , c’erano tanti ragazzi che giocavano là e che in questo modo venivano strappati dalla strada”. La storia di Rebecca è straordinaria per tanti versi, straordinaria perché una ragazzina della sua età ha già scelto la sua strada e con grandi sacrifici ha già ottenuto importanti risultati, straordinaria perché è l’emblema di un quartiere ed in particolare di quella parte della città, Parco Bove, che per anni è stata bistrattata.
“Tutti quartieri sono difficili ma noi viviamo il nostro e sappiamo quanto è complicato- ammette papà Marcello- Abbiamo vissuto la pandemia cercando di aiutarci l’uno con l’altro, eravamo ancora nelle baracche. Abbiamo visto persone che hanno sofferto la fame, c’era chi non poteva uscire e non aveva i soldi neppure per fare la spesa. Ci siamo aiutati. Questo è il nostro quartiere. Veniamo additati ma noi sappiamo che c’è sempre qualcuno che ti aiuta. La dimostrazione l’abbiamo avuta quando siamo andati a prendere lei dall’aeroporto, c’erano tutte le persone del quartiere, le ragazze della scuola di ballo, anche chi non ha partecipato alla competizione e quando siamo arrivati a casa c’erano tutte le persone affacciate che ci stavano aspettando ed hanno fatto festa. Persone anche di una certa età che si sono commosse. Anzi ci hanno detto anche che vorrebbero aiutare , se c’è la possibilità, ragazzi che vogliono fare lo stesso percorso di Rebecca ma non hanno possibilità economiche . Affrontare queste spese non è facile. Ci siamo trovati in difficoltà anche noi. Bisogna pagare i viaggi, i vestiti la partecipazione, alle gare. Rebecca si sacrifica tanto, rinuncia ad uscire con gli amici, cerca di restare al passo con lo studio. Nonostante sia ragazzina”. Rebecca ha dimostrato, nonostante la sua età che le rinunce ed i sacrifici pagano e di questo ne va orgogliosa. “ Quando ti piace ed hai testa, ti privi di tante cose, perché comunque hai un obiettivo, se ti piace , lo fai- dice la ragazza- Io nella vita voglio fare questo. Voglio fare la ballerina. Ci sono stati dei periodo difficili ma io sapevo che non avrei mai mollato”. Rebecca si allena dalle tre alle quattro ore al giorno , anche l’estate. Ad accompagnarla in questo percorso sono i maestri Andrea De Marco e Deborah Zecca, sotto la loro guida altre allieve nell’ultima competizione europea hanno conquistato importanti riconoscimenti.
“È una competizione a cui hanno partecipato ballerini da tutte le nazioni europee in varie categorie- spiega il maestro Andrea- Per gli under 12 , Melissa Zecca ha raggiunto la finale con il quinto posto; under 14 medaglia d’oro primo posto, ovviamente, Rebecca e quinto posto Martina Della Torre. Per la categoria under 16 Alessia Franceschini, medaglia d’argento, seconda classificata. Rebecca è stata la nostra prima allieva è partita a 4 anni ed a 13 ha raggiunto primo traguardo. Ora dovremmo cercare di mantenere il titolo perché a novembre ci sono i mondiali che si terranno ad Assen in Olanda e poi ci saranno i mondiali di un’altra federazione della Ido, in Est Europa . Nonostante queste ragazze siano così piccole il livello è molto alto, il futuro della danza sportiva , in questo caso, ha più direzioni, uno è l’ambito televisivo , il secondo è l’insegnamento, l’altro cercare di lavorare all’estero, tutti entrano dalla stessa porta poi ognuno può prendere la sua strada”.
Lucia Pezzuto per Il7Magazine
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