BRINDISI- La Puglia decide di abrogare la legge regionale che “disciplina il sistema integrato dei servizi sociali”, i genitori dei ragazzi della Comunità Eridano di Brindisi disperati: “I nostri ragazzi non hanno bisogno di essere ospedalizzati ma integrati”. “Con l’adozione del regolamento regionale è stata disconosciuta la comunità socio-riabilitativa dalla tipologia di strutture in grado di erogare prestazioni sanitarie- scrive una mamma- Conseguentemente, tante splendide comunità, si devono (e tante l’hanno fatto) convertire in RSA. Una, quella per la quale scrivo, Eridano Dopo di Noi, non l’ha fatto, perché siamo fedeli ad un’idea: i ragazzi disabili, ciascuno con specifiche problematiche, non hanno bisogno di essere ospedalizzati, né di essere circondati da soli infermieri, né di essere supervisionati da soli medici/psichiatri. Finora, sono stati affiancati da educatori, che con profonda dedizione si sono occupati della loro riabilitazione ed è a loro che dobbiamo i profondi miglioramenti di questi ragazzi. Grazie a questa cooperativa, essi si sono integrati, si sono pienamente realizzati, hanno sviluppato legami. Inoltre, si sono interfacciati con vari psicologi, che li hanno aiutati a superare vari traumi, più o meno limitanti. I ragazzi sono progrediti da ogni punto di vista e mi auguro possa esserci modo di dimostrarlo con qualunque tipo di documentazione. La ragione per cui scrivo è data dal fatto che formalmente questa comunità non ha più ragione di esistere, per cui la ASL si occuperà quanto prima di trovare delle strutture alternative, RSA appunto. Questo rappresenterà per gli ospiti un vero trauma, perché verrà meno il loro senso di affidamento nei punti di riferimento che hanno accuratamente costruito in anni di permanenza e residenza lì, in Eridano. Consapevoli del fatto che non è possibile stravolgere in poche ore un regolamento regionale, vi chiediamo quantomeno di intervenire per ritardare il loro spostamento, nella speranza che, nel frattempo, possa ricostituirsi un tavolo di confronto con le forze politiche regionali. Con legge regionale si garantiva l’inclusione sociale, dal mantenimento a domicilio dei cittadini e sviluppo della loro autonomia al sostegno e promozione dell’infanzia, dell’adolescenza, dalla piena integrazione sociale e lavorativa delle persone diversamente abili al soddisfacimento delle esigenze di tutela residenziale e semiresidenziale delle persone non autonome e non autosufficienti, ed ancora dall’informazione e consulenza diffuse per favorire la fruizione delle opportunità di accesso ai servizi per le persone e le famiglie alla garanzia di ogni altro intervento qualificato a carattere socio-assistenziale e socio-sanitario. Alla legge seguì anche un programma regionale “Dopo di noi”, un percorso di “affrancamento” dalla famiglia d’origine per le persone con disabilità. Sulla base di questo la Comunità Eridano Onlus di Brindisi era riuscita a dare una risposta a tutte le famiglie in difficoltà. Ora il timore è che tutti i risultati raggiunti sino ad oggi possano andare perduti e tante famiglie restino così isolate.
BrindisiOggi
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