BRINDISI- (Da Il7 Magazine ) La città di Brindisi terza in Italia per la tassa più alta sui rifiuti con un media di 464 euro a residente, primo posto per Catania che superare la soglia record di 594 euro per ogni cittadino e Genova con 480 euro. E’ il regalo di Natale del Comune di Brindisi che proprio in queste ore, a pochi giorni dalla fine dell’anno, sta facendo recapitare ai cittadini la seconda rata della Tari con scadenza 31 dicembre. Una brutta sorpresa per chi nella cassetta delle lettere sta trovando il famigerato bollettino, cifre astronomiche da pagare a stretto giro per non incorrere nella mora. Ma il paradosso è che sempre in queste ore arrivano richieste di pagamento Tari anche non dovute. Il caso più eclatante è quello del signor Antonio Tasco, brindisino di origine ma residente a Bologna , che si è ritrovato il sollecito di pagamento pur non abitando più qui e non essendo proprietario dell’immobile. Antonio racconta così questa disavventura , che tra l’altro , non è ancora riuscito e sbrogliare. “Mi sono trasferito da Brindisi 11 anni fa- si sfoga sulla sua pagina facebook- Ieri mi è stato recapitato dal comune un avviso per il pagamento della Tari relativa all’anno 2022. Ho chiamato tutti ieri e oggi i numeri telefonici indicati sull’avviso. Avrò fatto cinquecento telefonate ma non ho ricevuto mai risposta. Poco fa ho chiamato il centralino e mi ha passato un impiegato che mi ha dato il numero telefonico. Era un centralino che rispondeva dalla Romania. Gli ho spiegato di cosa avevo bisogno ed ha cercato di passarmi l’addetto. Dopo un po’ mi ha comunicato che per il momento non era possibile mettermi in comunicazione e mi ha chiesto codice fiscale e mail. A questa richiesta ho detto che bastava cognome, nome e numero di telefono. Cose da pazzi”. I numeri di telefono a cui Antonio si riferisce sono quelli che il Comune di Brindisi ha messo a disposizione per eventuali chiarimenti. In particolare è stato comunicato che è stato attivato il servizio telefonico per informazioni sui tributi locali. (IMU – TARI -TASI), informazioni che potranno essere richieste al seguente numero telefonico attivo da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle 18.00: 0831 1850 699. Il servizio è gestito direttamente da RTI Creset-M.T. che opera a supporto dell’Ufficio Tributi del Comune di Brindisi. Peccato che poi non risponda nessuno. I cittadini continuano a lamentarsi ed hanno serie difficoltà con il front office. Molti vorrebbe avere chiarimenti sugli aumenti spropositati o su tributi non dovuti , così come sta accadendo ad Antonio. Ad essere stati messi in ginocchio dalla Tari non ci sono solo le famiglie ma anche i commercianti, in particolare coloro che gestiscono piccolissime attività dove i guadagni non bastano a coprire i costi. E’ il caso di una fioraia che ha la sua attività nei pressi del cimitero comunale di Brindisi. Il suo locale , 41 metri quadri in tutto, è di proprietà comunale e , come è giusto che sia paga un canone di locazione più tutte le spese access0orie legate ai consumi. Quest’anno ha già ricevuto e pagato due rate di Tari da 450 euro l’una ma a tre giorni dalla fine dell’anno le è arrivato un bollettino di 1100 euro da pagare entro il 31 dicembre in unica soluzione oppure due rate da 550 euro con scadenza 31 dicembre e 31 gennaio. In ogni caso un salasso. Non ci vuol tanto, infatti, a fare due calcoli ed a comprendere che l’attività che svolge non le consente di pagare una tassa sui rifiuti così alta. Gran parte della merce si degrada nelle 24/48 ore, i fiori che non vende finiscono nella spazzatura e sono da calcolare come perdita piuttosto che come guadagno. Oltre il danno, quindi, la beffa visto che il calcolo della tassa si basa proprio sulla produzione dei rifiuti. E’ doveroso , tra l’altro ricordare, che la Tari a Brindisi ha un costo così elevato perché il ciclo dei rifiuti non è mai stato completato ed il Comune paga somme elevatissime per lo smaltimento. Basti sapere che Brindisi attende da quasi dieci anni la realizzazione di impianti per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Si tratta della realizzazione di un impianto di compostaggio e di un impianto di recupero materiale per un investimento totale di 31 milioni di euro. Si avrà tempo fino al 31 dicembre 2022 e non oltre, pena la perdita dei finanziamenti, per l’approvazione definitiva dei progetti degli impianti. Subito dopo, la gara con l’assegnazione dei lavori alle ditte vincenti, si spera nei primi mesi del 2023. “Le risorse sono state stanziate più volte- ha sottolineato anche da Lino Luperti del Movimento Regione Salento- ma tutto staziona nelle mani del massimo esponente dell’Agenzia regionale per i rifiuti Gianfranco Grandaliano” . Tutto questo in un periodo storico in cui i brindisini, come il resto della popolazione italiana, combattono con i rincari di luce e gas. Ma il Comune batte cassa ed il pagamento è dovuto non lasciando margine di scelta alle famiglie. Tra l’altro non esiste nessun limite visto la tassa sui rifiuti, che ognuno di noi paga per il mantenimento dei servizi di raccolta e smaltimento previsti dalle amministrazioni comunali e svolti dalle società territoriali preposte, è un’imposta il cui valore non è standard, ma varia di città in città a seconda della tariffa che ogni comune applica nel calcolo del valore. Tradotto : i cittadini si devono adeguare e pagare. A questo proposito il Comune per snellire le procedure ha introdotto il pagamento digitale . Sul sito del Comune di Brindisi nel “Portale dei servizi digitali” nella sezione “Servizi tributari” è possibile scaricare gli F24 personalizzati oppure procedere tramite PagoPA. Il pagamento della Tari si può inoltre effettuare con l’applicazione mobile IO.
Lucia Pezzuto per Il7Magazine
In gran parte d’Italia, viene applicata una riduzione della tariffa in situazione di disagio economico evidenziato da ISEE. IL Rossi di Brindisi non si degna minimamente di applicare tale agevolazione. Tanto a lui i problemi dei brindisini, sono favole. Complimenti sindaco. Ci rivedremo alle prossime votazioni.
Inutile, nascondersi dietro un dito. La Tari a Brindisi è così alta, in quanto a pagarla sono sempre i soliti ignoti. A buon intenditore, poche parole.
Dal 2021 ho gia’ mandato 3 pec per informare l’ufficio tributi che ho venduto un immobile ma nessuno ha mai riscontrato e continuano a mandare avvisi di pagamento; le pec le legge qualcuno?