Crolla la falesia, San Pietro non ha i soldi e Brindisi pronta con il nuovo piano

BRINDISI- Crolla la falesia sulla spiaggia di Cerano, ma il Comune di San Pietro Vernotico non ha le risorse finanziarie per un piano che metta in sicurezza l’area. Può solo affiggere cartelli che indicano il pericolo, transennare con il nastro rosso e emettere un’ordinanza che inibisce l’accesso alla zona. Questa mattina  presso il Comune di San Pietro Vernotico si è tenuto un incontro tecnico per esaminare la questione dopo la tragedia scampata sabato pomeriggio. “Non abbiamo i soldi per risolvere il problema su tutta la costa di nostra competenza- spiega il sindaco Pasquale Rizzo- è troppo lunga e i costi sono alti. I fondi che abbiamo non bastano, abbiamo scelto di intervenire su zona attigue alle abitazioni e alle marine. Si spera che la Regione possa prevedere nuove risorse”.

L’unico intervento sarà quello di aumentare la cartellonistica nelle aree a rischio, a Cerano la falesia raggiunge i 10 metri di altezza. Nel frattempo il sindaco Rizzo  emetterà l’ordinanza di interdizione dell’area sottostante la falesia, lasciando però libero il passaggio della battigia. “Nell’ordinanza- continua il primo cittadino di San Pietro Vernotico- si specificherà i metri interdetti questi varieranno secondo l’altezza della falesia. Nel caso in cui sarà necessario si passerà alle sanzioni ai bagnanti”.

Il rischio del crollo della falesia caratterizza gran parte della costa brindisina, nonostante in passato gli studi della Regione Puglia dicessero il contrario. Dall’ultima  perimetrazione effettuata dall’Autorità di bacino è emerso che 11 chilometri dei 14 del litorale nord di Brindisi è a rischio crollo e rientra nel livello Pg3 (il livello massimo di pericolosità). Per questo motivo dopo alcuni progetti presenti dal Comune di Brindisi e bocciati dai tecnici regionali, è stato studiato un nuovo intervento per poter utilizzare 3 milioni di euro dei fondi Cipe.

Una corsa contro il tempo, i lavori dovranno essere affidati entro dicembre altrimenti addio risorse. Responsabile del procedimento è da una settimana l’architetto Teodoro Indini dell’ufficio Urbanistica del Comune di Brindisi. Domani l’assessore al ramo, Pasquale Luperti, porterà la delibera preliminare in giunta, quella sulla tempista e sul gruppo di lavoro. Per avere accesso ai soldi infatti bisogna seguire un cavilloso iter burocratico.

Ma il progetto c’è, ed è pronto. Si tratta di risagomare la falesia, dalla spiaggia subito dopo l’area protetta di Torre Guaceto a Punta Penna. Si creeranno due gradoni, abbassando sino ad 1 metro e mezzo l’altezza della falesia, che ora varia da 6 a 2 metri. Al di sotto di un metro e mezzo si è fuori dal livello Pg3. Si scaverà con delle ruspe, e il terriccio verrà buttato in mare, altro invece sarà posizionato ai piedi dell’ultimo gradone insieme a della sabbia così da allungare  la spiaggia. Il progetto ha ottenuto l’ok dei tavoli tecnici della Regione e riguarderà solo le aree demaniali.

Ora c’è la corsa contro il tempo, entro dicembre bisognerà aggiudicare i lavori per entrare nella disponibilità  reale dei fondi, entro il 2015 le opere dovranno essere completate.  Solo quando il  litorale sarà fuori dal livello più alto di pericolosità si potrà passare a redigere il famoso piano della costa. Altrimenti allo stato attuale il 90 per cento del litorale sarebbe  inibito, non potrebbero nascere nuovi stabilimenti balneare, e qualcuno esistente verrebbe anche chiuso. “Siamo fiduciosi- afferma l’assessore Luperti- l’importante è appaltare i lavori entro dicembre, poi i tempi ci finirli ci sono. Una volta usciti dal Pg3 saremo pronti per ridisegnare in termini naturali, economici e turistici il nostro litorale”

Lucia Portolano

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