MESAGNE – Torna a farsi sentire Sel a Mesagne. E, come da un po’ di tempo a questa parte succede, quando i vendoliani parlano, tira aria di crisi. Lo scorso 8 novembre si è riunito il direttivo del partito e le conclusioni tratte, pur non avendo affatto il sapore di un ultimatum per il sindaco Franco Scoditti e la sua giunta, hanno una cifra inconfondibile: bisogna cambiare rotta e bisogna farlo prima che sia troppo tardi.
Il documento venuto fuori dalla riunione, infatti, riafferma una valutazione complessivamente critica sull’operato dell’amministrazione in carica, così come recentemente esplicitato, pur con diversità di toni e accenti, negli interventi del capogruppo in consiglio Pompeo Molfetta e dell’onorevole Antonio Matarrelli. I rappresentanti del partito di Vendola, inoltre, si fanno carico di avviare immediatamente una serie di incontri con le forze che costituiscono la maggioranza, per verificare se sussistano le condizioni per superare le difficoltà e per valutare se esista la possibilità di rilanciare il valore politico della coalizione stessa. Matarrelli e i suoi, insomma, mettono in gioco tutto.
L’unica concessione che i vendoliani intendono fare al sindaco è l’approvazione del bilancio prima di qualsiasi verifica politica. «Ci impegniamo – si legge nel documento del direttivo – già da ora ad approvare il prossimo bilancio di previsione che verosimilmente chiamerà a ulteriori sacrifici i cittadini di Mesagne e di cui intendiamo assumerci in pieno ogni responsabilità. Subito dopo, chiediamo che, se queste fasi saranno positivamente superate come noi auspichiamo, si affidi al Sindaco la verifica più propriamente amministrativa per valutare se sussistano le condizioni per rilanciare l’attività amministrativa e raggiungere gli importanti obiettivi programmatici da tempo calendarizzati». Solo così, secondo i vendoliani, si può riprendere il cammino, non escludendo che le strade degli alleati possano anche divergere.
Mesagne si trascina in una crisi politica da mesi, ormai: già il 13 aprile scorso il sindaco Scoditti minacciava le sue dimissioni a causa di “cattivi rapporti all’interno del Pd, e tra il Pd e gli altri partiti di maggioranza”. A luglio fu la volta di Matarrelli: l’onorevole di Sel se la prendeva con Scoditti per delle scuse che il primo cittadino aveva rivolto a un consigliere d’opposizione, scatenando reazioni bipartisan e aprendo, di fatto, una nuova frattura in maggioranza. Ora è il turno del direttivo di Sel, che mette dei paletti precisi. Aspettando l’approvazione del bilancio, sicuramente, si capirà come la coalizione del centrosinistra mesagnese si posizionerà di fronte alle valutazione del partito del presidente della Regione.
Maurizio Distante
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