ROMA- Dal governo un’apertura sulla vertenza Dema. Il Ministero dello Sviluppo Economico disponibile a riconvocare un tavolo per 137 lavoratori a rischio del comparto aeronautico brindisino. A renderlo noto è l’onorevole Elisa Mariano, deputata del Partito Democratico dopo la notizia della richiesta di cassa integrazione straordinaria per 83 dipendenti ha i contattato il Ministero dello Sviluppo Economico ed acquisito la sua disponibilità a riconvocare il tavolo per individuare nuove prospettive per la salvaguardia dei posti di lavoro.
“Già nel mese di marzo di quest’anno – ricorda l’onorevole Mariano – avevo presentato un’interrogazione al Ministero dello Sviluppo Economico per richiamare l’attenzione su questa delicata vertenza. In seguito alla mia azione, ed alle richieste dei sindacati, furono convocati tavoli a diversi livelli. Purtroppo dobbiamo registrare che gli accordi ed impegni assunti, per qualche ragione, non sono stati rispettati o non sono risultati praticabili. Occorre, quindi, capire immediatamente cosa è accaduto. Agusta Westland, infatti, avrebbe dovuto prevedere ulteriori commesse per Dema a fronte di un suo chiaro impegno in direzione di una diversificazione della produzione ed il completamento di un nuovo piano industriale.
Mariano invita i sindacati a rivolgere la loro richiesta di incontro anche al Mise, oltre che alla task force della Regione Puglia, così da garantire il pieno coinvolgimento di tutta la filiera istituzionale che deve agire in fretta ed in sinergia.
“Dobbiamo necessariamente salvaguardare il futuro occupazionale del sito brindisino- conclude Mariano- le sue professionalità, le maestranze e le competenze che qui sono cresciute e si sono formate scongiurando l’interruzione produttiva di un comparto d’eccellenza, come quello aeronautico, sostenuto tra l’altro da investimenti pubblici. E la disponibilità del Governo ad incontrare immediatamente le parti è un atto concreto in questa direzione”.
BrindisiOggi
come si dice a Brindisi : le solite “babbiate”!
E’ un deja vù. Si risentono, a circa 5 anni di distanza, le stesse chiacchiere e clichè che precedettero la chiusura DEFINITIVA del sito delle Officine Aeronavali.Cambiano le persone, ma la sostanza è sempre la stessa: non ci credete? Allora leggete attentamente l’articolo, le frasi (..impegni assunti, ..chairo impegno,…ulteriori commesse,..vogliamo capire, ..coinvolgimento,..filiera etc. etc. etc. etc.etc….): una specie di “copia e incolla” delle indignate dichiarazioni dei vari satrapi di allora che si ersero a difensori (!?) della tecnologia brindisina.Che ne fu di quelli? Qualcuno passò a miglior vita, qualcun altro ha guadagnato una bella poltrona Capitolina in un grosso ente di Stato.Ora, magari ,i politici locali faranno ritardare di qualche mese il ritiro delle commesse, tanto per tenere buone le maestranze. L’importante è “..facite ammuina…”. Tanto lo sanno: i loro stipendi e pensioni sono supergarantiti,e il popolo continuerà a fare quello che sa fare meglio: strisciare.