BRINDISI- Faccia a faccia lavoratori e parlamentari. Al centro della discussione il settore aeronautico, che da queste parti sarebbe potuto essere fiore all’occhiello ed invece oggi miete preoccupazione e cassintegrati. L’iniziativa è stato organizzata dalla Uilm. Intorno allo stesso tavolo Elisa Mariano (pd), Salvatore Tomaselli (pd) Nicola Ciracì (cor), Vittorio Zizza (cor) e Toni Matarrelli (misto ).
Non è mancato qualche momento di tensione, con qualche lavoratore che ha accusato la politica di essere responsabile della crisi del settore nel territorio di Brindisi. Scelte sbagliate, poca autorevolezza e in qualche caso lassismo. Ma a parte questo momento, l’incontro a dir dei partecipanti è stato proficuo. Un dibattito a viso aperto con una politica che a volte sembra lontana dai problemi reali. Soddisfatto l’organizzatore Alfio Zaurito, segretario provinciale Uilm. “Il fattore comune di tutti gli interlocutori- spiega il sindacalista- è stato quello che più industria esiste e meglio si vive, certo deve esserci un’industria sana e che contempli al suo interno delle regole sociali al passo con i tempi, ma allo stesso modo quasi tutti si sono soffermati sulle politiche del territorio che oggi non vedono grossi spiragli.”
L’onorevole Elisa Mariano ha sottolineato il divario occupazionale tra nord e sud e la necessità di un confronto per salvare la storia dell’industria a Brindisi in particolare soffermandosi sul settore aeronautico e sulla crisi che sta investendo i lavoratori della Dema, certificando la volontà di portare questa vertenza su un tavolo nazionale e direttamente al ministro dello sviluppo economico.
Il senatore Tommaselli ha sostenuto che sviluppo e tenuta del sistema industriale si hanno con un confronto tra istituzioni e lavoratori, la grande industria di Brindisi va salvaguardata e bisogna sostenere la produzione locale, sulla quale ci sono stati grandi investimenti con soldi pubblici da parte della Regione Puglia.
A questo proposito ‘onorevole Nicola Ciracì ha sollecitato la politica e il sindacato a essere protagonisti del cambiamento. Nello stesso tempo Ciracì ha annunciato che chiederà una commissione d’indagine su come Dema ha speso i soldi della Regione Puglia. L’onorevole Matarrelli, che già in passato si era fatto carico di interrogazioni al ministro sulla posizione di Finmeccanica in Puglia ed a Brindisi in particolar modo ha risaltato la scelta della multinazionale di incentivare il sito polacco a scapito del territorio brindisino e puntando il dito sul governo che deve maggiormente impegnarsi per tenere in vita le industrie italiane.
Il senatore Zizza ha comunicato la sua richiesta di un’indagine conoscitiva sulle strategie di Finmeccanica così da comprendere le reali intenzioni in Puglia. Il senatore ha sottolineato la necessità di salvare i posti di lavoro in particolar modo quelli della vertenza Dema, per poi mettere le basi perché Brindisi e Taranto diventino delle zone economicamente attrattive per gli investimenti industriali.
Secondo il sindacato per Dema servirebbe un nuovo soggetto imprenditoriale per ridare credibilità e risulti più affidabile rispetto al management di oggi.
BrindisiOggi
Ribadisco ancora una volta un concetto: per quei signori in fotografia l’unica cosa da farsi è quanto fece, con grande maestria interpretativa, Eduardo De Filippo nell’ultimo episodio del grande film ” L’oro di Napoli”.