Cosa sostengono i “Civoti”

BRINDISI-  Battaglia all’interno del Pd per l’elezione non solo del nuovo segretario nazionale ma anche per il rinnovo dell’assemblea. Presentata questa mattina la lista a sostegno di Giuseppe Civati composta  da Gigi Rizzi, coordinatore provinciale “Civati per l’Italia”, Gabriella Ligorio, Alessandro Denitto, Madia Semeraro e Alberto Liaci. Riceviamo  e pubblichiamo integralmente il documento politico della mozione Civati.

“Assistiamo ancora in questi giorni a schermaglie reciproche fra gli altri candidati su chi sia il nuovo-nuovo o chi il vecchio-rinnovato. Sinceramente a noi non interessa, soprattutto in questa provincia lo abbiamo detto e dimostrato sin dall’inizio: i ragazzi che Pippo chiama affettuosamente civoti, con quel noi che rappresenta un “leaderismo collettivo” .

Perché vince Civati e le cose cambiano davvero.  Noi vogliamo che gli elettori tornino protagonisti, tornino ad essere chiamati a scegliere sulla politica del loro partito. Abbiamo dimostrato come si fa, siamo stati gli unici in queste settimane ad aver coinvolto le democratiche e i democratici chiedendo loro quello che pensano delle larghe intese, dell’Imu e delle priorità che deve affrontare il Governo del Paese.

E’ arrivato il momento di scegliere il Partito che la pensa come voi, che ha il coraggio di dire ciò che vuole fare per cambiare questo Paese e ha la forza di fare ciò che dice, il Partito Democratico del gruppo di persone e personalità che si sono raccolte intorno a questo entusiasmante progetto politico, che parte dai territori tramite il coinvolgimento costante, senza scadenze o cadenze elettorali.

Avete visto come siamo stati capaci di ironizzare (con Fazio) sulle campagne televisive: a noi piace parlare con la gente, incontrare gli elettori, ascoltarli. Per questo, portiamo avanti da settimane una campagna porta a porta :  ci chiamano “spingitori di primarie” ,  il risultato ottenuto dai nostri volantini e dal nostro porta a porta è sorprendente: non c’è timore da parte degli elettori nell’aprire le porte ai nostri ragazzi. Da tempo in questo Paese la politica non bussava alle porte dei cittadini i nostri entusiasti volontari sì, questa la prima importante differenza.

Questo contatto umano e personale ci permette di incrociare scampoli di quella vita quotidiana di persone che non arrivano a fine mese e che questa politica, la stramaledetta politica che sembra andare avanti per sé stessa, proprio non la sopportano più.

 Dobbiamo dare una risposta a chi il welfare non ce l’ha: giovani, inoccupati, disoccupati.

Ed è anche  ora di riportare nella nostra agenda i temi dei diritti e dell’immigrazione. Nel partito non li mettiamo mai all’ordine del giorno, li sacrifichiamo. Siamo un paese che deve costruire la propria identità riconoscendo che siamo frutto di differenze. Ma ci sono differenze di opportunità che il nostro sistema di welfare non sembra in grado di minimizzare.

E ancora: come uscire dalla crisi? Non si reagisce alla crisi cambiando nome all’IMU e alla TARSU. Lavora, oggi, non basta più per vivere. La soluzione c’è. Basta allineare la nostra spesa pubblica ai livelli europei. Si parla di mantenere l’Italia in Europa, portiamo l’Europa in Italia.

Qual è la ricetta? Prima di tutto ridare speranza ad un Partito che vuole essere punto di riferimento del centrosinistra, che valorizzi le competenze, che faccia formazione, che sappia lavorare in autonomia per progettare il futuro, un partito che faccia della trasparenza e della semplicità il primo motivo di recupero della fiducia, che sappia fare una Rivoluzione Culturale, che punti all’investimento sulla scuola, sull’università, sulla ricerca, che abbia a cuore la rivoluzione digitale, per ridurre la burocrazia e i suoi costi entro margini ragionevoli. Un partito delle città possibili, attente ai bisogni della persona, soprattutto di quella più debole, che cerchi e ottenga la massima compatibilità ambientale e favorisca la partecipazione attiva dei cittadini, che sviluppi servizi per la cultura, per l’infanzia, la formazione permanete,  che tuteli l’anziano; una città che consideri i rifiuti come una risorsa per produrre energia ecosostenibile e che valorizzi e investa su tutto ciò che di bello il proprio territorio ha da offrire.

Chiediamo subito il rilancio dell’economia, mettendo al centro il lavoro, sostenendo le imprese che vogliono investire, puntando a un fisco più giusto, favorendo la legalità. la lotta all’evasione.

Stiamo dimostrando che la politica si può fare anche rimanendo slegati da logiche di opportunità, senza truppe né cammelli, senza eserciti e senza corazze. Questa è la prova che esiste lo spazio per una Politica nuova, con un Partito che sia pronto ad accogliere quelle risorse umane e quelle potenzialità che tutti i giorni scendono in campo attivamente nella Società Civile, nelle associazioni, nei sindacati, nei movimenti, per migliorare questa nostra Italia. Bisogna aprire e guardare anche un po’ più spesso alla nostra sinistra.

Siamo convinti che un’Italia migliore sia possibile, che sia possibile una società migliore e anche un Partito Democratico migliore: coeso, forte, responsabile, autonomo nelle scelte e negli indirizzi di Governo di questo nostro Bel Paese.

Perché le cose cambiano cambiandole”

 

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