BRINDISI – Prospettavano ai soci delle cooperative da loro costitute degli affari irripetibili nel mondo dell’edilizia. Ma, alla fine, il vero affare lo facevano loro, gonfiando i prezzi della realizzazione delle opere e intascando le maggiorazioni che andavano a finire in una srl “cartolare”, a loro riconducibile, posta tra le cooperative committenti e le ditte edili. Per questo i militari della Guardia di Finanza di Brindisi, coordinati dal maggiore Giuseppe Maniglio, hanno eseguito, su disposizione del gip del Tribunale di Brindisi, un provvedimento di sequestro preventivo di beni, pari a circa 1 milione e 400mila euro, nella disponibilità di un avvocato e tre imprenditori, tutti indagati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e all’appropriazione indebita. I quattro avevano messo in piedi un sistema di cooperative, dai rassicuranti nomi come Federica, Chiara e San Giorgio, per realizzare 46 appartamenti nel capoluogo messapico, tra il Casale e Sant’Elia, e truffare i circa 40 soci entrati nell’affare. Gli indagati, che ricoprivano anche cariche sociali all’interno delle cooperative, proponevano ai soci la realizzazione di immobili a basso costo. Poi, grazie all’interposizione “cartolare” di una società srl a loro riconducibile, aumentavano illecitamente il proprio profitto, creando costi “fittizi”, puntualmente addebitati agli ignari soci, che vedevano, così, lievitare il prezzo delle loro abitazioni anche di 50, 60 o 70mila euro.
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