BRINDISI – “Porteremo avanti con forza il rispetto degli impegni presi nel territorio, sotto l’aspetto economico, da parte di Enel”. E’ quanto dichiara il coordinatore provinciale Ncd (Nuovo centro destra) Ciro Argese, dopo la richiesta sollevata dall’ex presidente della Provincia di Brindisi e attuale leader regionale del partito, Massimo Ferrarese.
Massimo Ferrarese ha tirato di nuovo in ballo le convenzioni energetiche e ha chiesto agli attuali amministratori di far rispettare la convenzione votata dal suo consiglio provinciale. “Dopo gli investimenti realizzati per i miglioramenti ambientali, così come da accordi- ha detto il leader regionale di Ncd- ora impegniamoci subito per la parte economica”.
Ferrarese ha chiesto, insomma, ad Enel 5 milione di euro come compensazione ai Comuni interessati alla sua presenza sul territorio.
“La politica degli ultimi anni, adottata con la schiena dritta – continua Argese – ha ottenuto come risultato, per la prima volta, dopo trent’anni, un investimento di centinaia di milioni di euro per l’ambientalizzazione da parte di Enel e la copertura del carbonile. La seconda fase, quella concordata tra i vertici delle amministrazioni e l’azienda energetica, prevedeva una richiesta di un ristoro annuo pari ad euro 5 mln per compensare la perdita di chance, di un territorio nel quale per circa 20 km di costa, non si può e non si potrà mai realizzare nulla che ha a che fare col turismo”.
Secondo Argese, ‘non ci possono assolutamente essere due pesi e due misure nello stesso Paese, se si pensa alla situazione di Brindisi e Civitavecchia, dove Enel, dopo aver dato 14 mln di euro all’anno per i primi anni, continuerà per il futuro a versare circa 9 mln l’anno alla città laziale’.
“Nei prossimi giorni, – afferma ancora – poiché gli amministratori del nostro partito governano la Provincia e il comune di Brindisi, ci impegneremo ad elaborare una proposta, condivisibile da tutti, affinché possano essere mantenuti gli impegni”
Argese nella chiusura del suo intervento, si rivolge anche a quella parte di ambientalisti che critica tutta la scelta: “vorrei che fosse chiara la nostra posizione: se avessimo governato in quell’epoca, mai e poi mai, avremmo autorizzato uno squarcio alla nostra terra come fu quello della centrale sulla più bella costa della Puglia, ma l’avremmo fatta fare altrove. Noi che amministriamo oggi, abbiamo il dovere, cosi come hanno fatto le ultime amministrazioni, di ottenere il massimo per l’ambientalizzazione e per le compensazioni economiche. Non chiedere oggi ciò che è giusto, sarebbe – conclude Argese – la nostra più grande sconfitta”.
BrindisiOggi
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