BRINDISI – «L’Avis provinciale di Brindisi difende la trasparenza e la legittimità con la quale ha da sempre gestito le raccolte settimanali itineranti di sangue, insostituibile e decisivo contributo di volontariato al fabbisogno provinciale di sangue e al raggiungimento del fondamentale obbiettivo dell’autosufficienza». Questa la comunicazione ufficiale dell’associazione di volontariato a margine della notizia secondo la quale ci sarebbe un’indagine della magistratura sulla convenzione che regolava, fino all’aprile scorso, le raccolte di sangue itineranti e i rapporti tra associazione e Asl.
«Nessuna ombra può essere allungata, da chicchessia, sulla gestione delle risorse percepite dalle raccolte svolte sul territorio, utilizzate per il pagamento del personale intervenuto nelle raccolte e rendicontate con la massima precisione e fino all’ultimo centesimo». La posizione dei volontari, quindi, è ferma e di assoluta tranquillità, nonostante i controlli operati dalla Guardia di Finanza presso la sede dell’ex ospedale Di Summa nel marzo scorso. «Per quanto in nostra conoscenza, nessuna indagine è stata svolta o è in corso di svolgimento a carico dell’associazione, né tanto meno nessuna perquisizione è stata eseguita presso la nostra sede. Abbiamo, piuttosto, prestato la massima collaborazione mettendo a disposizione della Guardia di Finanza tutta la documentazione in nostro possesso relativa alle raccolte e inerente la convenzione a suo tempo sottoscritta con l’Asl di Brindisi».
Fatte queste precisazioni, i volontari si augurano che i controlli in corso d’opera possano chiarire ogni eventuale dubbio sulle attività di volontariato dell’associazione. «Auspichiamo, intanto, che le indagini di cui hanno dato conto i giornali, delle quali si ha il massimo rispetto e nelle quali si ripone la massima fiducia, si svolgano nel più breve tempo possibile così che si possa dimostrare l’estraneità dell’Avis. L’esito di tali indagini consentirà, inoltre e senza ombra di dubbio, di spazzare via le ombre e i sospetti allungati gratuitamente e infondatamente sull’Avis».
Maurizio Distante
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