BRINDISI – Sembra proprio che le opposizione all’amministrazione guidata da Mimmo Consales sedute nel consiglio comunale di Brindisi abbiano trovato la quadratura del cerchio in vista del consiglio comunale sulla produzione energetica, previsto il prossimo 17 marzo. I rappresentati di Forza Italia, de La Puglia prima di tutto, di Futuro e libertà, di Brindisi avanti veloce, del Movimento regione Salento, di Brindisi bene comune e di Sì democrazia, infatti, hanno presentato 4 ordini del giorno unitari in vista della prossima riunione del consiglio. Sono state superate, dunque, le barriere di posizionamento ideologico che separano molti dei gruppi firmatari, per presentarsi con una sola voce davanti a Consales e alla sua maggioranza.
Gli argomenti da sottoporre alla discussione nell’assise cittadina riguardano, ovviamente, i temi caldi imperniati intorno alle decisioni da prendere sul polo energetico del capoluogo brindisino: la delocalizzazione del sito produttivo energetico ex-Edipower; il riesame dell’Aia, autorizzazione integrata ambientale, per la centrale Enel Federico II; la deroga a quanto previsto nella riforma pensionistica Fornero per i lavoratori dell’area Sin di Brindisi; la sottoscrizione di un “Accordo per l’ambiente e la salute per Brindisi” con i Ministeri della Salute e dell’Ambiente e la Regione Puglia.
Scendendo nello specifico, nel primo documento citato si propone al consiglio comunale di «confermare la volontà di aderire alle scelte contenute nel documento programmatico preliminare del nuovo Pug in corso di redazione che prevede la delocalizzazione del sito produttivo energetico ex-Edipower da Brindisi nord con conseguente bonifica del sito». L’approvazione di tale misura, nella convinzione dei promotori, garantirebbe lavoro agli operai Edipower per almeno i prossimi 10 anni. L’obbligatorio processo di bonifica, infatti, richiederebbe su per giù un decennio prima di essere ultimato. L’altro punto di grande interesse presente nel primo odg riguarda la non accettabilità del «progetto proposto dalla società Edipower presentato al Ministero dell’Ambiente e relativo alla co-combustione di carbone e Css combustibile (derivato della lavorazione dei rifiuti, ndr) presso la centrale termoelettrica di Brindisi Nord».
Il secondo documento presentato dall’opposizione unita riguarda le emissioni della centrale Enel Federico II di Cerano. «Chiediamo il riesame dell’autorizzazione integrata ambientale per la centrale Enel Federico II al fine di raggiungere una significativa diminuzione della produzione di inquinanti, polveri comprese, immessi in atmosfera, acqua e suolo, attraverso la drastica riduzione del consumo del carbone, l’introduzione di nuove tecnologie, un cronoprogramma per la conversione della centrale a gas e la valutazione del danno sanitario che Arpa e Ares stanno elaborando».
I consiglieri proseguono le proprie proposte col terzo odg, riguardante la richiesta di una deroga a quanto previsto nella riforma pensionistica Fornero per i lavoratori dell’area Sin, visti i concreti pericoli per la salute cui vanno incontro lavorando in presenza di micro e macroinquinanti, per accedere al pensionamento con le regole precedenti la riforma in questione.
L’ultimo odg è stato denominato “Ambiente e salute” dai suoi firmatari. In concreto, si chiede di sottoscrivere «un “Accordo per l’ambiente e la salute per Brindisi” con i Ministeri della Salute e dell’Ambiente e la Regione Puglia, attraverso il quale definire le risorse economiche con le quali le strutture pubbliche preposte al controllo ambientale e sanitario, Asl, Arpa e Ispra, potranno ricercare eventuali correlazioni tra processi produttivi, emissioni degli insediamenti e valutazione del danno sanitario, per poter fornire tutte le garanzie e le sicurezze di tutela della salute e poter pretendere dalle aziende, ove ritenuto necessario, ulteriori innovazioni e adeguamenti dei cicli produttivi».
BrindisiOggi
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