BRINDISI – «Il viceministro dell’interno, Filippo Bubbico, dimostri la propria vicinanza a chi denuncia, incontrando per primi i pochissimi testimoni di giustizia della nostra provincia che hanno avuto il coraggio di non chinare la testa alla Sacra corona unita, dimostrando la vicinanza dello Stato e ascoltando i loro drammi quotidiani, prendendo degli impegni seri e concretizzabili». Paride Margheriti, presidente dell’associazione di promozione sociale Antiracket-Usura-Mafia, si rivolge così all’esponente del governo Renzi, alla vigilia della sua visita a Brindisi in occasione del consiglio comunale monotematico convocato dal sindaco Mimmo Consales, in programma domani pomeriggio, al teatro Verdi.
«È impensabile – prosegue il presidente – che un uomo che abbia avuto il coraggio di denunciare la criminalità organizzata debba incorrere nella lentissima burocrazia italiana per far valere i propri pochissimi diritti, con le mille difficoltà che portano prima alla rabbia e poi allo sconforto, con il rischio reale di perdere tutto e nuovamente la propria dignità, riacquistata dopo la denuncia: si crei un accorpamento in un unico magistrato o in un team che valuti tutte le questioni inerenti a questa categoria». La posizione di Margheriti rispetto al consiglio monotematico di domani non è di ostilità ma il presidente dell’associazione antiracket chiede un impegno concreto delle istituzioni a favore di quei semplici cittadini che hanno avuto il coraggio e la forze di ribellarsi agli aguzzini e, per questo, dovrebbero essere tutelati invece di essere abbandonati al proprio destino a causa di quello Stato che, quotidianamente, contribuiscono a mandare avanti.
«Non si contesta e non si critica l’iniziativa del consiglio allargato agli amministratori della provincia, per quanto in vari casi va appurato che gli attacchi subiti, assolutamente deprecabili, non abbiano a che fare con la criminalità organizzata, anzi la si apprezza con la speranza che gli amministratori relazionino sinceramente in merito a quella che è la situazione nei singoli territori amministrati e non ci sia nessun ipocrita e preoccupante “va tutto bene”. Quello che però si contesta è che il viceministro e il procuratore capo della Dda Cataldo Motta non incontrino l’intero associazionismo antimafia del territorio, dopo aver incontrato singolarmente, ascoltandone istanze e drammi, i pochissimi testimoni di giustizia e vittime, in un territorio in cui, solo per fare un esempio, nel 2013 le denunce per usura sono pari a zero». Margheriti non risparmia qualche frecciata a Tano Grasso, presidente onorario del Fai, la federazione antiracket italiana.
«Paradossale è che, dopo il produttivo, si spera, incontro con gli amministratori, il viceministro incontrerà una sola associazione alla presenza del suo presidente onorario, Tano Grasso, che esattamente un anno fa, a Bitonto, definiva inesistenti le problematiche presentate dal sottoscritto e da alcuni cittadini brindisini: evidentemente, la mediaticità del momento gli avrà fatto cambiare idea». Margheriti conclude il suo appello con la speranza che Bubbico acconsenta a incontrare tutto l’associazionismo antiracket. «Il nostro è un invito a dare completezza e concretezza a una giornata importante per Brindisi e per la provincia, con una dimostrazione di presenza dello Stato nel territorio e di vicinanza reale a chi denuncia, affinché possano essere uno stimolo di coraggio e di speranza per chi oggi è vessato e ha paura ma soprattutto un esempio di cambio di mentalità e di cultura. Tengo a specificare che pur non essendo stato invitato né come vittima né come associazione, saremo presenti per ascoltare tutti gli interventi».
BrindisiOggi
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