PORTO CESAREO – A quasi una settimana esatta dal duplice omicidio di Porto Cesareo, dove la notte tra lunedì e martedì scorsi, sono stati uccisi i coniugi Ferrari, Luigi e Antonella, rispettivamente di 54 e 55 anni, i carabinieri del Sis (Sezione investigazioni scientifiche) di Bari sono ritornati questa mattina nella villetta di via Amerigo Vespucci a Porto Cesareo. Gli investigatori sono certi che il presunto omicida non abbia agito da solo, ma che ad aiutarlo ci sarebbe stata un’altra persona.
Il quadro investigativo quindi è ancora incompleto. Ad uccidere Luigi Ferrari e Antonella Parente sette giorni fa, secondo gli investigatori, non è stata una sola persona. I militari dell’Arma, infatti, stanno eseguendo una serie di campionature su sangue e altro materiale alla ricerca di ulteriori tracce rispetto a quelle già trovate e appartenenti a Vincenzo Tarantino, l’ex convivente della nipote della vittima, arrestato dopo poche ore dal duplice omicidio con l’accusa di omicidio con l’aggravante dei futili motivi e dell’efferatezza.
Il sopralluogo e i prelievi di campioni di sangue riguardano anche il B&B in cui Tarantino ha dormito la notte dell’omicidio, e la sua vettura Audi sulla quale è stato fermato il giorno seguente. I rilievi finora eseguiti hanno accertato la presenza solo di Tarantino sul luogo del delitto, ma gli investigatori sono certi che il presunto omicida sia stato aiutato da uno o più complici.
Il presunto killer di via Vespucci, il 27 giugno scorso, durante l’udienza di convalida del fermo, si è difeso dicendo che non è stato lui ad uccidere i suoi ex zii acquisiti. Anzi il 51enne avrebbe anche fornito un alibi agli inquirenti. “Non sono stato io. Mi trovavo da un’altra parte” avrebbe detto Tarantino al gip Antonia Martalò.
Tarantino avrebbe anche dichiarato davanti al gip che le tracce di sangue rinvenute dagli investigatori sui suoi abiti e sul lavandino del b&b dove alloggiava sarebbero inerenti al graffio che ha sul gomito procuratosi da un acceso diverbio avuto con la sua ex compagna nonché nipote dei coniugi Ferrari.
I coniugi Ferrari sono stati ammazzati con ben 42 colpi, molto probabilmente con un’arma contundente: 31 colpi sono stati sferrati contro Luigi mentre undici sul corpo della moglie Antonella.
BrindisiOggi
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