FRANCAVILLA FONTANA – É allarme furti alla zona industriale di Francavilla Fontana, una delle più produttive della provincia di Brindisi. Solo nella giornata di ieri (4 febbraio) la zona PIP della città degli Imperiali è stata oggetto di 2 tentativi di furto e di un colpo riuscito ai danni delle aziende che si sono insediate nella zona.
Gli imprenditori locali percepiscono questo stato di insicurezza e l’attribuiscono a diversi fattori.
“In realtà, non è solo un problema di Francavilla Fontana, ma anche di altre tra le più grandi e prolifiche zone industriali della provincia: Brindisi, Mesagne – spiega Emanuele Sternativo, imprenditore e presidente della Cna – Tutte e tre sono state colpite nelle ultime settimane”.
I ladri non fanno differenze: stazioni di servizio, aziende di imballaggi, depositi e produzioni materiali edili, distributori e fabbriche di occhiali. Tutto appare un buon obiettivo da essere colpito, con azioni rapide e spesso distruttive.
C’è da chiedersi, quindi, quale sia il comune minimo denominatore tra questi episodi. “Le nostre zone industriali non hanno impianti idonei di videosorveglianza e un’illuminazione adeguata alla sicurezza delle aziende – sottolinea Sternativo – Molti imprenditori, quando chiudono le attività in tarda serata, le lasciano al buio: e, credetemi, questo non giova né alla sicurezza, né alla nostra tranquillità”.
Per l’imprenditore francavillese, il problema potrebbe essere anche un altro. “Rispetto al passato, c’è una maggiore carenza di forze dell’ordine a presidio del territorio. Non che non sia utile il loro lavoro, anzi, ma se ci fosse una maggiore presenza di carabinieri e polizia nelle nostre città non guasterebbe. Faccio solo un esempio. Sino a qualche tempo fa, bastava poco per sentirsi più tutelati: l’allora maresciallo di caserma bussava alle nostre porte, entrava nei nostri uffici e parlava con l’imprenditore. Un semplice scambio di informazioni, che bastava a sentirsi considerati, ma che oggi non avviene più. Un rapporto che andrebbe ricostruito, sebbene le forze dell’ordine siano molto impegnate a presidiare il territorio brindisino”.
Una richiesta naturale, quindi, quella di sentirsi più scuri in quella che si considera casa propria, con le amministrazioni che dovrebbero trovare soluzioni per rendere più controllate le zone industriali. Sempre le amministrazioni, potrebbero attivarsi nel sciogliere un altro nodo, un allarme rosso che scatta dal basso. “Sempre più persone si ritrovano senza lavoro, in una condizione che può sfociare nell’inserirsi nel mondo criminale. Una lampadina d’allarme, su cui bisogna intervenire per evitare che diventi una prassi e che porti ad un peggioramento della situazione”.
Agnese Poci
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