Condannato all’ergastolo per due omicidi di mafia, assolto in secondo grado Ciro Bruno

LECCE- Condannato all’ergastolo per due omicidi di mafia, assolto in secondo grado Ciro Bruno.

Ciro Bruno, 55 anni di Torre Santa Susanna, coinvolto nell’inchiesta “Maciste 2”, maxiprocesso alla Sacra Corona Unita,  è stato assolto “per non aver commesso il fatto”.

Bruno era difeso dagli avvocati Cosimo Lodeserto e Vito Epifani. La sentenza è stata emessa ieri dalla Corte d’Appello  di Lecce , presidente Vincenzo Scardia,  a latere Antonio Del Coco.

 L’uomo era stato condannato l’8 gennaio 2015 dalla Corte di Assise di Lecce, presieduta dal giudice  Roberto Tanisi,  perché ritenuto responsabile dell’omicidio di Valerio Colazzo, con tentativo di eliminazione anche di Cristina Fema del 3 settembre 1989, a Campi, e per  l’omicidio di Giuseppe Quarta, 11 ottobre 1989, avvenuto in una località imprecisata. Per  il tentato omicidio, però, è stata dichiarata la prescrizione.

“Una sentenza storica- ha dichiarato l’avvocato di Ciro Bruno, Cosimo Lodeserto- una riforma “in melius”.

Ciro Bruno  era stato coinvolto nell’Operazione Maciste2, coordinata dal sostituto procuratore della Dda di Lecce Guglielmo Cataldi,  incentrata sui principali capi storici della frangia leccese della Sacra Corona Unita e su gli omicidi scaturiti nella lotta per il controllo del territorio nella faida tra i clan di Lecce-Campi e Surbo.

Ciro,finito in carcere nel 1990 con l’accusa di omicidio, è  il maggiore dei fratelli Bruno, Andrea e Antonio, considerati  la frangia torrese della Scu,  arrestati nel 2008 nella famosa operazione Canali che portò l’intero clan in manette. Tutti furono accusati di associazione mafiosa finalizzata alla detenzione illegale di armi, traffico internazionale di sostanze stupefacenti, contrabbando di sigarette, controllo delle attività e dei traffici di altri gruppi malavitosi. Le indagini successive portarono  anche a scoprire sospette collusioni con la politica per l’affair dell’eolico.

Lucia Pezzuto

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