BRINDISI- Un disavanzo da 12milioni di euro, questa, dice il sindaco di Brindisi, Riccado Rossi, è l’eredità che il Comune si porta sulle spalle dalle precedenti amministrazioni. Un macigno di cui chiede ragione la Corte dei Conti quando punta il dito sulle criticità del Comune a partire dalla mancata riscossione dei tributi. L’analisi riguarda gli ultimi quattro anni, dal 2014 al 2017.
“La Corte dei Conti ha contestato la mancata riscossione dei tributi, ma noi abbiamo verificato che questa mancanza di riscossione era dovuta per tributi che erano stati calcolati in maniera molto fantasiosa- dice Rossi- Il primo punto è riadeguare il valore delle entrate attese a quelle reali. C’è quindi una riduzione delle entrate attese, come quella della Tasi , dell’Imu, tutto ciò comporta una minore capacità di entrata . Ma noi quell’entrata che porremo nel bilancio sarà quella reale, non quella artatamente costruita”. In pratica secondo i conteggi fatti le entrate in qualche modo negli anni precedenti sono state artefatte, falsate, e il compito ora della nuova amministrazione sarà proprio quello di ristabilire l’ordine.
“Il Fondo crediti dubbia esigibilità passa quindi da 14milioni a 10 milioni. Ossia 10milioni dell’entrate non potranno essere utilizzate per fare investimenti , per fare servizi ma sono lì è l’eredità del passato, è la media degli ultimi cinque anni- aggiunge Rossi- Ciò comporta partire da un disavanzo da colmare di circa 12milioni di euro. Dovrà essere colmato con le riduzioni delle entrate e con un piano di alienazione e con tutta una serie di misure che verranno predisposte solo in fase già avanzata di elaborazione , nei prossimi giorni.Ci preme molto fare questa operazione che noi abbiamo chiamato operazione verità e trasparenza, perché vogliamo smentire le voci che circolano, non c’è nessun incremento delle entrate, non aumenta l’Imu, non aumenta la Tasi, così come non aumenta la Tari, ma c’è solo una redistribuzione in ottemperanza anche ad una sentenza del Tar che porta anche a una diminuzione della Tari per tutte le attività commerciali , per tutte le cosiddette utenze non domestiche, riequilibria il carico su quelle domestiche ma anche lì il carico non è molto elevato e quindi con delle riduzioni non ci saranno aumenti Tari sulle famiglie numerose” . Tradotto vuol dire che la Tari diminuisce per gli esercizi commerciali ma aumenta, se pur di poco, per le famiglie composte da quattro e cinque elementi, sgravi , invece, per quelle dai sei componenti in sù.
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BrindisiOggi
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