BRINDISI – Il Comune chiude il Museo della birra in viale Regina Margherita. Dopo tre mesi dall’apertura, il 26 agosto il museo è stato dichiarato abusivo. Il portavoce del gruppo che ha animato e personalizzato la mostra, da sfogo alla delusione.
Il progetto del museo è stato vincitore del bando del Comune di marzo 2017 per l’accoglienza turistica dei croceristi e turisti in transito nella città di Brindisi nel periodo di aprile-ottobre 2017. Il museo dopo aver ottenuto la concessione dei locali della Casa del Turista con tutte le autorizzazioni necessarie, ha stipulato un contratto di alternanza scuola-lavoro con il liceo Epifanio Ferdinando di Mesagne. Ad impegnarsi in questo progetto sono stati sette ragazzi appartenenti alla IVC dell’istituto: Gabriele Capodieci, Valentina Conte, Jole De Virgiliis, Andrea Mandurino, Clarissa Montanaro, Francesco Nitti e Anna Paola Zaurito.
“Ci siamo occupati davvero di tutto per poter allestire il Museo della Birra. – dichiara Francesco Nitti, il portavoce del gruppo,- Quando siamo arrivati nella casa del turista, la struttura era in condizioni pessime e noi ci siamo dati molto da fare per ripulirla e renderla adatta ad accogliere turisti da tutto il mondo. Volevamo lasciare il segno e abbiamo pensato e curato ogni minimo dettaglio per far sì che i turisti ne rimanessero affascinati.”.
Il 26 agosto il professor Angelo Gagliani, responsabile del progetto, ha ricevuto sul posto la visita della polizia municipale che ha dichiarato il museo della Birra un esercizio privo di titolo abilitativo previsto. Il prof. Gagliani ha avvertito in tempo reale i sette ragazzi che si sono precipitato alla casa del Turista per saperne di più. “ Mi ricordo esattamente il momento in cui ci siamo ritrovati tutti – racconta Francesco Nitti – eravamo tutti visibilmente sbigottiti e delusi, non eravamo in grado di darci una spiegazione plausibile. Avevamo fatto tanto per allestire il museo della Birra, chi si era occupato delle traduzioni, chi si era informato sulla storia dei prodotti che erano in mostra, chi si era dedicato alla possibilità di utilizzare i QR code, per permettere ai visitatori di ascoltare tutte le informazioni durante il percorso all’interno del museo inquadrando il codice con il proprio smartphone.”. Continuare a raccontare il portavoce del gruppo “ La nostra delusione viene dal fatto che abbiamo speso tutta un’estate per questo progetto e alla fine ci siamo anche affezionati. Abbiamo creato tutto a nostro gusto, addirittura l’allestimento interno del Museo era frutto di una nostra decisione. È stata una faticaccia, ma eravamo molto orgogliosi di quello che era venuto fuori, soprattutto quando vedevamo i turisti contenti e soddisfatti al termine della visita.”. Conclude lo studente “Ancora non ci capacitiamo di ciò che è accaduto e non comprendiamo come mai il Comune abbia prima concesso tutte le autorizzazioni e dopo abbia chiuso il Museo per abusivismo”.
La collera dei ragazzi è espressa pienamente nel cartello che è stato affisso, con loro consenso, sul portone del Museo che afferma: “Museo della birra chiuso dal Comune perché deve essere riservato non come da bando ai turisti, ma solo ai croceristi. Evidentemente i turisti in transito e i brindisini non sono degni di cultura.”.
Alberta Esposito
Cari ragazzi, l’invidia fa brutti scherzi…