Per il compleanno un polmone nuovo, la storia di Cosimino e la sua passione per il calcio

BRINDISI- (Da IL7 Magazine) Un regalo speciale per il suo compleanno, un polmone nuovo e la vita che ricomincia per Cosimino Capasa, brindisino di 53 anni, gran parte dei quali trascorsi tra il lavoro da ambulante e gli spalti dello stadio per sostenere la squadra del cuore. Ora è ricoverato a Palermo nel reparto di terapia intensiva dell’ISMETT, l’Istituto Mediterraneo per i trapianti e terapie ad alta specializzazione, venerdì scorso, venerdì Santo, ha ricevuto finalmente il trapianto di polmone che da due anni aspettava fiducioso. La notizia della disponibilità dell’organo è arrivata il giorno del suo compleanno, il 29 marzo, Cosimino non poteva avere regalo più bello.

“Non ce lo aspettavamo- racconta la moglie Maria che è al suo fianco da oltre vent’anni- il trapianto era l’unica speranza che gli restava e poi come fosse un regalo di compleanno è arrivato”.

Cosimino Capasa era affetto da una gravissima patologia, la fibrosi polmonare. E’ una malattia subdola, i sintomi sono facilmente confondibili con quelli della bronchite, tosse secca e difficoltà respiratoria. La fibrosi polmonare rende i polmoni inadeguati a scambiare l’ossigeno con l’anidride carbonica provocando difficoltà respiratoria. Fra le possibili complicanze di questa patologia sono incluse l’insufficienza respiratoria, l’ipertensione polmonare secondaria, lo scompenso cardiaco  destro e aumentato rischio di cancro ai polmoni. Nessun farmaco, al momento, può ridurre la fibrosi polmonare o bloccare totalmente la progressione della malattia. Il trapianto, quindi, per Cosimino era l’unica strada percorribile nella speranza di aumentare le sue aspettative di vita.

“Questo calvario durava dal 2016. Cosimino non stava bene- racconta la moglie Maria- aveva il diabete. All’inizio pensavamo che i suoi problemi di salute fossero legati solo a quello. Con le carte del medico curante eravamo andati anche all’INPS per chiedere una piccola pensione e l’accompagnamento. La pensione, 289 euro ci è stata data, l’accompagnamento no”.

Nonostante i problemi di salute Cosimino ha continuato a lavorare sino all’ultimo, l’uomo non ha mai avuto un’occupazione fissa ma si è sempre arrangia come poteva perché a casa i soldi servivano.

“Noi abitiamo in una casa popolare al rione Casale, Cosimino, però è nato e cresciuto al Paradiso, a Parco Bove, e non ha mai avuto una vita facile- dice Maria- ha lavorato sempre anche quando non stava bene. Ha fatto il muratore, è stato impiegato per tre mesi nell’impianto dell’Edipower e poi negli ultimi anni ha venduto frutta e bibite con il suo camioncino al mercato”. Maria e Cosimino hanno due figli, un ragazzo che lavora in un centro scommesse per 600 euro al mese e vive con loro, e una ragazza che oggi è sposata e ha lasciato la casa paterna. Ora che Cosimino è ricoverato l’unico sostentamento della famiglia è la piccola pensione di 289 euro e il lavoro del figlio maschio che cerca di coprire come può le spese di mamma e papà.

“La malattia di mio marito è stata un fulmine a ciel sereno, chi se lo immaginava. Noi pensavamo al diabete e mai a una cosa così grave- dice Maria commossa- Io ricordo ancora bene quel giorno che mio marito era al mercato e si è sentito male. Era novembre del 2016, Cosimino era al mercato stava vendendo la frutta e lo vidi traballare, stava male, e io gli dissi andiamo a casa, ma lui volle rimanere a lavorare. Quando finalmente lo portai a casa crollò”.

Cosimino, quel giorno viene portato d’urgenza all’ospedale Perrino di Brindisi: “Ore e ore al pronto soccorso, non c’erano posti letto, così i medici decisero di ricoverarlo nel reparto di medicina. Gli fecero le analisi e il dottore mi disse che era grave e che non sapevano se arrivava all’indomani. Mi sono sentita persa, il giorno prima sembrava tutto apposto e il giorno dopo stava per morire”.

Le settimane successive sono un calvario per la famiglia Capasa, l’uomo viene trasferito a San Pietro Vernotico dove all’epoca c’era il reparto di pneumologia, e le notizie non sono per nulla buone: “Mi dissero che solo un trapianto poteva salvarlo”.

Da quel giorno trascorrono due anni e la vita per Cosimino si traduce in una lunga e snervante attesa. Nonostante questo l’uomo continua a lavorare anche con una mascherina per l’ossigeno e seduto su di una carrozzella ma soprattutto continua ad andare allo stadio, la sua più grande passione. Cosimino è un grande tifoso del Brindisi calcio e dei colori biancoazzurri. Tutto lo conoscono e lui non manca una partita anche se il fisico non lo sostiene. Il figlio lo accompagna tutte le volte e lui è pronto sugli spalti a sostenere la sua squadra. “E’ un grande tifoso del Brindisi, è sempre andato al campo anche quando non stava bene, negli ultimi tempi è stata dura ma lui, testardo è voluto andare a tutte le partite”.

Due settimane fa, poi, è accaduto qualcosa: a casa è arrivata la prima telefonata, Cosimino in lista di attesa per il trapianto, veniva avvertito che forse era stato trovato un organo per lui. La gioia però è durata poco, dopo qualche ora si è scoperto che il polmone a lui destinato non era compatibile. La famiglia Capasa però non ha perso la speranza e la scorsa settimana, proprio il giorno del compleanno di Cosimino, giovedì 29 marzo, è arrivata una nuova telefonata dal centro trapianti di Palermo che annunciava la disponibilità del polmone.

“E’ stato un regalo di compleanno- dice Maria- chi se lo immaginava. Siamo partiti subito con l’autoambulanza e il giorno dopo mio marito è stato operato”.

L’operazione è stata eseguita con successo ed ora l’uomo è ricoverato in terapia intensiva. “Le difficoltà non mancano ma noi in questo momento siamo felici, felici che mio marito abbia avuto un’altra opportunità, un’altra vita”.

La famiglia Capasa in questa difficile avventura è stata sostenuta da tante persone che senza troppi clamori hanno raccolto fondi poco prima della partenza in modo da aiutare Maria ad affrontare le spese del viaggio e della permanenza a Palermo.

“Io devo ringraziare tante persone e tra queste Fabiola Spalluto- dice Maria- che mi è stata vicina come una sorella. Lei ha condiviso con noi l’angoscia per la situazione di Cosimino e ci ha dato una grossa mano”.

Fabiola Spalluto, conosciuta a Brindisi per essere stata vittima di un terribile incidente stradale che l’ha costretta sulla sedia a rotelle, forse più di altri ha potuto comprendere la disperazione di questa famiglia e con grande affetto ha organizzato una raccolta fondi che ancora oggi è aperta.

Lucia Pezzuto per IL7 Magazine

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