I commercianti di via Santa Barbara firmano una petizione per le telecamere: “Alessandro non mollare”

BRINDISI- Ci sono un forno, una parrucchiere, una market, una macelleria, un bar,  un ristorante, una pizzeria ed altre attività commerciali lungo via Santa  Barbara nel centro storico di Brindisi. Gente che lavora, che investe i suoi soldi e  dedica una vita alle proprie attività commerciali per poter campare. Ma qui loro non si sentono più sicuri. Dopo la rapina e il furto di questa notte ai danni della macelleria del giovane Stefano Alessandro hanno deciso di non restare con le mani in  mano.  Vogliono rivolgersi al prefetto affinchè nella zona siano installate delle telecamere. L’iniziativa parte da uno degli imprenditori che gestisce un bar nella zona Roberto Quarta, che ha indetto una petizione con abitanti e commercianti da consegnare al prefetto Nicola Prete. “Massimo rispetto per le forze dell’ordine che sono costretti a lavorare a ranghi ridotti- dice Quarta- comprendiamo il momento particolare, ma bisogna reagire e collaborare tutti insieme per arginare questa escalation criminale”.

roberto_quartaLa richiesta della petizione è quella di installare un sistema di videosorveglianza nella zona, in alcune ore della notte isolata nel cuore del centro cittadino. “Abbiamo visto- aggiunge Quarta- come in molti casi la presenza delle telecamere oltre ad essere un efficace deterrente  riesca a dare una forte mano all’attività investigativa, come hanno dimostrato gli ultimi fatti. I cittadini sono stanchi di parole e promesse”.

petizione quartaIl commerciante si rivolge poi al suo collega, vittima prima di una rapina e questa notte di un furto alla sua macelleria in via Santa Barbara. In un’intervista il giovane macellaio di 32 anni, Alessandro Stefano, che ha aperto la sua attività il 24 ottobre scorso, ha annunciato che dopo Natale chiuderà i battenti. “Non mollare, non arrenderti- conclude Quarta- quel tuo piccoo sogno di avviare una propria attività non deve essere spento da questi squallidi episodi. Sii forte, noi del vicinato siamo tutti con te”.

Lu.Po.

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