
BRINDISI – (da il7 Magazine) Il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Brindisi scelto come base della “Scuola addestrativa nautica” per gli allievi. La formazione dei vigili del fuoco che un tempo era prerogativa esclusiva delle Scuole Antincendi delle Capannelle a Roma, è stata assegnata anche alla sede di Brindisi con l’apertura di un corso specifico sugli interventi in mare.
“Speriamo di rivederli presto, avendoli formati ed essendo ragazzi della nostra terra e quindi profondi conoscitori delle problematiche dei nostri luoghi, noi auspichiamo che tornino presto- dice ancora il Comandante- Durante questo corso svolgono attività di addestramento di carattere generale , vi sono delle parti teoriche e delle parti pratiche. Quelle teoriche sono fatte da me e dai miei funzionari. Sono aspetti di carattere amministrativo, tecnico e scientifico che riguardano un po’ le attività di prevenzione incendi, attività normative, legislative e poi ci sono le parti pratiche di addestramento con attrezzature con sicurezza. Come dico sempre , in primis bisogna insegnare a questi ragazzi che il soccorritore deve essere sottoposta all’autocontrollo per la propria sicurezza e incolumità. Perché in primis il soccorritore deve essere in grado di soccorrere ma se viene ferito nell’ambito dell’attività non soccorre più nessuno. Basta guardare l’ultimo episodio dei quattro morti in una vasca di liquami qualche giorno fa. Quella è stata l’escalation negativa di quando vai a soccorrere una persona e non si è in grado di poterlo fare perché non hai i dispositivi di protezione , non conosci le manovre , non hai le procedure di sicurezza. Il soccorritore deve essere il primo a salvaguardare la propria sicurezza”.
Il Comando Provinciale oggi conta 300 unità tra operati e amministrativi, potrebbero sembrare tanti ma in realtà le emergenze che devono affrontare quotidianamente lo sono molto di più.
“In questo momento la situazione è molto migliorata, perché grazie anche agli ultimi ingressi di carattere nazionale si è potuto fare mobilità, quindi un po’ gli organici , soprattutto a Brindisi si stanno adeguando alla normalità. Certo i vigili non bastano mai, perché i turni che facciamo sono massacranti e soprattutto le incombenze che ogni giorno ci stanno attribuendo sono sempre più gravose- dice Panaro- Anche con le esigenze legittime che ci vengono poste siamo in difficoltà, lo facciamo ma ovviamente gravare una persona di ore e ore di lavoro sulle spalle diventa pericoloso”. A questo si aggiunge anche il “Presidio sommozzatori” che per diverso tempo ha rischiato di scomparire.
“Per il presidio dei sommozzatori, fortunatamente, con il giusto valore che è stata data alla problematica di Brindisi si è potuto conservare una parte del dispositivo regionale rimanendo a Brindisi con questo che viene chiamato presidio dei sommozzatori che è collegato ad un sistema regionale- dice il Comandante- Noi siamo 300 unità , comprendendo anche il personale amministrativo che da supporto per la gestione, divisi in quattro turni, tenendo conto che gestiamo anche un aeroporto civile , con un traffico che sta aumentando notevolmente, gestire un porto come quello di Brindisi magari con la problematica di un petrolchimico che incombe con le sue normali attività ma anche con i suoi rischi connessi , è comando che lavoro molto. Poi ci sono periodi in cui si è anche più impegnati. L’estate è uno di quelli, sicuramente anche perché è fatto statistico, la popolazione si triplica in questo periodo e quindi anche l’accadimento di fatti che posso essere anche banali si possono triplicare”.
Lucia Pezzuto
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