BRINDISI- Colpo di scena nella politica brindisina e regionale, con qualche contraccolpo anche nei movimenti centristi nazionali. Massimo Ferrarese, il fondatore del movimento Noi centro lascia la politica, lo annuncia in una lettera aperta inviata questa mattina alla stampa. Ferrarese parla di ricatti e di una concezione della politica diversa dal suo modo di operare. Lo fa a due settimana dalla sfiducia presentata al governo di Angela Carluccio, sindaco espressione del suo movimento. Riceviamo e pubblichiamo integralmente il suo intervento.
“La politica mi ha regalato otto anni meravigliosi, durante i quali penso di aver dato tantissimo, spesso tutto me stesso, prima come presidente della Provincia, poi come coordinatore regionale di un partito e alla guida del mio movimento che ha espresso tanti bravi amministratori nel mio territorio, tra cui la prima sindaca della storia di Brindisi.
La politica mi ha dato anche tanto, soprattutto dal punto di vista umano, perché ho scoperto che ci sono tante persone spinte davvero dal sogno – quasi utopistico – che l’essere eletti a rappresentare il popolo è un incarico di responsabilità e non la legittimazione a capitalizzarlo per i propri tornaconti.
In questi anni ho selezionato con attenzione i miei compagni d’avventura, privilegiando sempre chi rientrava nei parametri dell’onestà e della trasparenza, chi desiderava davvero cimentarsi per far crescere la propria città, la propria provincia o la propria regione.
Ma, evidentemente, quelli che sono i miei canoni di comportamento, e che in questi anni ho condiviso con tutti quelli che mi hanno circondato, sono ancora lontani dai princìpi di chi continua a interpretare la politica con il solo ambizioso obiettivo dei propri interessi personali.
L’amministrazione Carluccio a Brindisi per esempio è caduta proprio perché non abbiamo accettato di subire ricatti da parte di nessuno e soprattutto da chi mette su un piatto della bilancia i propri interessi e sull’altro la sorte di una città. Con le nostre liste avevamo portato in Consiglio volti nuovi, molti anche giovani, che avevano solo la voglia di fare per il bene della collettività.
Quella giunta avrebbe potuto continuare il suo percorso se io mi fossi reso “disponibile” ma ho scelto invece di sottrarmi a qualsiasi ricatto e, quasi contemporaneamente, ho deciso che è giunto il momento di fare un passo indietro.
Questo tipo di politica, costruita spesso sulle acrobazie di accattoni travestiti da pubblici amministratori, è sempre più lontana dai miei princìpi e mi rendo conto che il fatto di non accettarla potrebbe compromettere altre consiliature nelle quali donne e uomini che hanno sposato i miei ideali si potrebbero trovare nel limbo rappresentato dall’obiettivo della sopravvivenza quotidiana.
Ho sempre detto che la politica non è un mestiere e non può essere praticata per tutta la vita, anche perché ho un dovere nei confronti delle imprese che rappresento e dei miei tanti dipendenti.
Proseguirò quindi il mio mandato in Invimit, che considero l’esperienza più entusiasmante e impegnativa della mia vita, e continuerò a svolgere il mio lavoro, che è quello dell’imprenditore, affiancandolo con il mio impegno sociale attraverso la fondazione “Puglia per la vita”.
Continuero’ a dare il mio contributo a questa terra come imprenditore. E’ con questo spirito che lascio anche la presidenza del mio movimento, con la certezza che i princìpi che lo hanno sempre alimentato continueranno ad essere rispettati. Perché, è proprio vero: non si può far politica solo con la morale, ma nemmeno senza.
Massimo Ferrarese”
Prima si creano i mostri poi si vuole affogati. Vi rendete conto che non ci sono più partiti ma solo un esercito di mangia mangia. Qual’è la politica quella di prendere dai conti correnti il denaro qui siamo nella anarchia totale sembra di vivere l’epoca di robin hood.
e Pietro conferma
Sono d’accordo con Ferrarese: basta alla politica degli interessi personali, ma basta anche alla politica di non fare nomi e cognomi degli pseudo ricattatori.
basta guardare le facce, sono sempre gli stessi che imperversano da anni..gente che è in assise da oltre 30 anni e compare sempre.Basta guardare una foto di qualche consiglio comunale e si scorgeranno le stesse facce, un po piu vecchie, ma sono riconoscibili.E quando non compaiono in prima persona, sono dietro qualche giovane candidato, prestato alla politica, senza una laurea, un impiego, una credibilità acclarata da fatti non solo da rapporti di amicizia. Infine, diffidare sempre da chi apre le danze ad ogni tornata elettorale, promettendo cene, rinfreschi, visite in ambienti di lavoro, promettendo stabilità, progresso, distanza dalla sporca politica….ecco diffidate da questa gente, capace di spendere centinaia di migliaia di euro che poi qualcuno con il proprio voto dovrà pagare.
Vorrei capire: perché non si fanno i nomi di questi personaggi” accattoni trasvestiti”? gli elettori di brindisi hanno il sacrosanto diritto di sapere il nome di questi personaggi che hanno portato questa Città alla deriva.